Sono stati scoperti anche due casi di lupara bianca, nell'ambito dell'operazione antimafia che oggi ha portato a decine di arresti in provincia di Caltanissetta.
Nel corso delle investigazioni, che si sono svolte anche attraverso attività tecnica in ambientale, sono emersi elementi circa due omicidi di "lupara bianca", quelli di Benedetto Bonaffini e di Luigi La Bella. Uno avvenuto nel 1984 e uno nel 1991. Il primo di Benedetto Bonaffini. I moventi nacquero nel contesto della guerra di mafia tra Cosa Nostra e Stiddra.
Nel 1984 un operaio edile di 22 anni di Mazzarino, Benedetto Bonaffini, sospettato di appartenere ad uno dei gruppi criminali rivali, sarebbe stato attirato con l'inganno in un luogo isolato e strangolato dopo essere stato violentemente percosso. Il corpo non è mai stato ritrovato.
Qualche anno dopo, nel 1991, un uomo di 28 anni di Mazzarino, Luigi La Bella, sospettato di essere il custode delle armi per conto di uno dei clan rivali, prima di essere strangolato, sarebbe stato lungamente interrogato, percosso e, addirittura, mutilato mediante il taglio delle orecchie, del naso e delle dita. Il corpo, gettato all'interno di un pozzo nelle campagne mazzarinesi, non è stato mai ritrovato.
I militari di Caltanissetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di oltre 50 presunti affiliati al clan Sanfilippo di Mazzarino. Si tratta di una famiglia mafiosa riconducibile alla Stidda gelese. Il gip del Tribunale di Caltanissetta ha emesso il provvedimento, su richiesta della Dda. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, traffico di stupefacenti e detenzione di armi, reati aggravati dal metodo mafioso.