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25/09/2021 15:05:00

Rosario Livatino, il giudice perbene diventato martire

 Il 23 settembre 2021 a distanza di 31 anni e 2 giorni dal suo omicidio, è andato in scena nella cornice del cineteatro Don Bosco di Marsala lo spettacolo teatrale dell'opera dei "pupi antimafia " , "Rosario Livatino un giudice perbene" dell'artista Angelo Sicilia.

Si è assistito alla rappresentazione, promossa da Libera con la collaborazione del Rotary e Lions di Lilibeo e si mette nero su bianco l'emozione di uno spettatore, non un cultore del genere. Prima dell'inizio interviene Salvatore Inguì, direttore dell'ufficio servizio sociale per i minorenni di Palermo alle dipendenze del ministero della giustizia e referente di Libera. Il suo pensiero condivisibile è, che oltre alla lotta contro le organizzazioni mafiose necessita battagliare la mafiosità, ossia il comportamento omertoso e atteggiamento mafioso. Si narra la vita del giudice ragazzino, soprannominato in tal modo e non era certamente un complimento dall'allora presidente della repubblica, il "picconatore" Francesco Cossiga, che voleva demolire il sistema, lo stesso che lo aveva eletto al Quirinale.

Rosario era molto cattolico ed è stato nominato beato e martire dal Vaticano. Gli studi furono un successo dopo la laurea conseguita con lode ,vinse il concorso in magistratura, assegnato alla procura di Agrigento si occupò d'indagini scottanti, per le quali la Stidda ne sentenziò la condanna a morte. Sullo spettacolo ,le musiche fantastiche, i pupi vestiti con l'abbigliamento del periodo, sostanzialmente i costumi eccellenti. I dialoghi probabilmente scritti volutamente scarni, anche perché raccontare in 60 minuti di una personalità di spessore morale e professionale altissimo è impresa ardua. Con un testo semplice, il messaggio è arrivato, il pubblico ha risposto in presenza c'è stato sold out, ma soprattutto in partecipazione emotiva. Si è notato solo un'età media alta tra gli spettatori . L'opera è da proporre perlomeno alle scuole di secondo grado .

Vittorio Alfieri