Una manifestazione per non dimenticare. Per ricordare. Per mantenere viva la memoria di Mauro Rostagno, assassinato 33 anni fa in contrada Lenzi, a Valderice.
Il processo per il suo omicidio si è concluso definitivamente con la sentenza della Cassazione. Così come si è concluso il processo contro i depistatori in massima parte dichiarati colpevoli ma prescritti.
I Tribunali hanno sancito che si è trattato di un omicidio di mafia, e che in tanti hanno operato perché non venisse svelata la verità, soprattutto tra chi aveva la responsabilità di svolgere le indagini, come purtroppo è spesso accaduto in Italia.
A fronte di un’unica condanna, lo scenario storico e politico all’interno del quale l’omicidio di Mauro è maturato, è stato disvelato in modo compiuto, nonostante non tutte le concause siano state accertate.
“L’intera comunità trapanese, insieme a noi, - si legge in una nota di Ciao Mauro- può ritenersi soddisfatta perché è stato fatto un ulteriore ed importante passo in avanti nella lunga lotta contro la criminalità mafiosa, insieme alla consapevolezza, però, che la conclusione del percorso di liberazione dalle mafie economiche e criminali non è vicina. Oggi il compito della società responsabile, dell’associazionismo e del volontariato, e quindi anche di Ciao Mauro, è quello di diffondere la consapevolezza, contro ogni ipotesi di normalizzazione, che la guerra non è vinta. In nome di questi principi, ci riuniamo ancora una volta nel nome di Mauro “vittima di mafia” .
Ad aprire la manifestazione, in programma domenica, un momento di riflessione, alla presenza delle istituzioni, alle 10,30, nel luogo dell'omicidio. Alle 11,30, invece, cerimonia laica al cimitero di Ragosia. Seguiranno, la lettura della poesia “Mauro 'n Trapani” di Vito Blunda, Note per Mauro a cura degli studenti della scuola media Mazzini di Valderice, Riflessioni sul potere, ossia letture sceniche a cura di Tiziana Ciotta, Eugenio De Martino, Marco Marcanto.
"Non posso impedire che si facciano cose su Mauro, che ognuno possa dire la sua - dice polemicamente la figlia Maddalena Rostagno -. Ma ribadisco che la tomba di una persona dovrebbe essere un luogo privato, non utilizzato come palco, può essere filmato, ma con cautela, e il dovuto silenzio. Farsi riprendere da una telecamera mentre si mettono dei fiori anche no, fatelo sulla tomba dei vostri cari. Mi è ancora più chiaro il motivo per il quale se passo da lì lo faccio quando il cimitero è chiuso, scavalcando il cancello o il perché ci vado con pochissime, pochissime persone".
"Ma fu davvero un omicidio di mafia o, comunque, di sola mafia? - si chiede invece il giornalista Gianfranco Criscenti -. Ritengo proprio di no: il processo indiziario (mancano, infatti, le prove) attribuisce tutte le responsabilità a Cosa Nostra, ma non fornisce risposte ai tanti interrogativi emersi anche nel corso dello stesso dibattimento. Dimentichiamoci per un attimo il traffico di armi con la Somalia, scoperto da Rostagno (per me è questo il vero movente) e ipotizziamo che il delitto fu voluto da Cosa Nostra: i pm hanno più volte ribadito che Rostagno inizia a morire quando segue, con le telecamere di Rtc, il processo per l'omicidio del sindaco di Castelvetrano, Vito Lipari, e che vede imputato il boss Mariano Agate. Allora, se è così, perché non è stato mai indagato Agate? È un interrogativo che si pone anche l'uomo della strada. Ma non gli esponenti dell'antimafia. A loro, più che la verità, interessa che la giustizia affermi: fu la mafia. Punto. E le contraddizioni (il boss condannato ed il killer assolto con formula piena)? No, meglio non porsi domande. L'importante è che nella sentenza si legga "delitto di mafia".
TRAPANI. Il Sindaco di Trapani Giacomo Tranchida firmerà oggi il Decreto con il quale l'Aula Consiliare di Palazzo Cavarretta verrà dedicata "alle donne ed agli uomini trapanesi e non, vittime di mafia” con l'apposizione di apposita targa riportante i nomi completi di QR Code per ognuno di essi. Dice Tranchida" Firmerò questo importante Decreto nella ricorrenza dell’anniversario dell’uccisione di Mauro Rostagno per mano mafiosa (cerimonia ore 9.30 in Piazza Mercato del Pesce), uomo che a Trapani aveva scelto di rimanere e che si sentiva più trapanese di tutti noi, dando voce ai diritti negati e contro i poteri organizzati e non solo politici".
PACECO. In vista dell’anniversario dell’uccisione di Mauro Rostagno, l’Amministrazione Scarcella ha deliberato ieri l’acquisizione di un’opera scultorea, da collocare nella piazza principale di Paceco, “allo scopo di restituire in modo permanente alla cittadinanza – è motivato nell’atto – l’immagine di un uomo che ha sacrificato la propria vita per la Verità e la Giustizia”. L’opera, dal titolo “Mauro Rostagno - L’uomo col cappello”, sarà realizzata dall’artista pacecoto Massimiliano Errera, che curerà anche il trasporto, il montaggio e l’installazione in piazza Vittorio Emanuele nei prossimi mesi. La scultura, in ferro zincato, alta 80 centimetri, sarà montata su una base costituita da un blocco di pietra grezza di 1,50 x 1 metro. “L’Amministrazione comunale ha valutato positivamente l’opportunità di acquisire un’opera d’arte da collocare in uno spazio pubblico, per commemorare il sociologo e giornalista che è stato trucidato a Lenzi il 26 settembre di trentatré anni fa, – afferma il Sindaco, Giuseppe Scarcella – ed insieme all’artista Errera è stata individuata la piazza Vittorio Emanuele, come sito idoneo alla collocazione della scultura, perché è il principale luogo di incontro”.