Il Tribunale di Trapani ha condannato l'ex vice sindaco di Alcamo Pasquale Perricone, Marianna Cottone ed Emanuele Asta per associazione a delinquere e corruzione.
Il processo, scaturisce dall’inchiesta “Affari sporchi". Le indagini si sono incentrate sul fallimento della società consortile Nettuno e sulla liquidazione coatta amministrativa della Cea, cooperativa fondata nel ’69 dal padre di Pasquale Perricone, e sull'esistenza di corsi di formazione "fantasma" ad Alcamo, che foraggiavano la carriera politica di Perricone.
Per Perricone la condanna è di cinque anni. L'accusa aveva chiesto 12 anni e 5 mesi; un anno e mezzo per Cottone (pena sospesa); tre anni e nove mesi per Emanuele Asta. I tre dovranno anche pagare le spese processuali e risarcire le parti civili (5000 euro ciascuno all’Assessorato regionale all’istruzione e alla formazione professionale e all'Assessorato regionale alla famiglia, alle politiche sociali e al lavoro). Per Perricone e Asta scatta anche l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.
L’ex vicesindaco di Alcamo viene invece assolto dall’accusa di bancarotta relativamente alla vicenda della società cooperativa CEA e alla società consortile Nettuno.
Assoluzione con formula piena per l’altra imputata Mary Perricone.