E’ stato avviato, ieri, al Tribunale di Trapani, il processo al 64enne marsalese Antonino Scarpitta, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Pm è Maurizio Agnello.
Lo sbarco di migranti contestato all’imputato, che è difeso dall’avvocato Vito Cimiotta, è quello avvenuto sull’isola di Marettimo il 18 aprile 2019. Scarpitta, residente a Petrosino, è accusato di avere effettuato il trasporto via mare di sette tunisini di età compresa tra i 20 e i 42 anni. Questi ultimi devono rispondere di ingresso irregolare sul territorio dello Stato italiano. E per loro, tutti irreperibili, ieri, è stato disposto lo “stralcio”. Saranno processati a parte e in contumacia.
I sette tunisini per i quali è stato chiesto il processo sono Ghassen Saida, di 22 anni, Arbi Bouthouri, di 23, Souhaiel Rhimi, di 20, Sabeur Wartani, di 42, Abdallah Skander Bel Haj, di 22, Joussef Rhimi, di 36, e Moncef Mesbah, di 25. Tranne il primo, adesso sono tutti “irreperibili”. Probabilmente, hanno deciso di cercare fortuna in qualche altro Paese europeo. Uno di loro (Bouthouri) era stato accusato anche di avere detto il falso ai carabinieri, affermando di essere minorenne, ma di questa imputazione adesso non c’è traccia. Legali d’ufficio dei nordafricani sono gli avvocati trapanesi Salvatore Villabuona e Gabriella Giacalone, che assiste quelli che hanno fatto perdere le tracce. Diversi sono stati, a Marettimo, gli sbarchi di migranti tra il 2009 e il 2020. Di solito, sono arrivati a piccoli gruppi.
L’indagine, che non è sfociata in misure cautelari, è stata condotta dai carabinieri della stazione di Favignana. Alla prossima udienza del processo a Scarpitta, il 3 dicembre, verranno ascoltati i primi tre testi citati dal pm Agnello.