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01/10/2021 06:00:00

Dopo l’incendio del ghetto e la morte di Omar, le prime soluzioni e le prime reazioni

18:00 - Saranno ospitati in una palestra di Castelvetrano, i migranti, impegnati nella raccolta di olive nel Trapanese, rimasti senza tetto dopo l'incendio che ha distrutto la baraccopoli, provocando la morte di un uomo di 36 anni, proveniente dalla Guinea Bissau.

La Prefettura di Trapani ha trovato questa soluzione affinchè i lavoratori stagionali, trecento in tutto, possano avere un rifugio. Mobilitata anche la Croce rossa che metterà a disposizione delle tende che saranno sistemate nell'ex oleificio Fontane d'Oro, a Campobello di Mazara, sequestrato alla criminalità organizzata. Lì saranno ospitati altri migranti impiegati nei campi.

06:00 - Aveva 36 anni ed era della Guinea Bissau (una piccola nazione africana vicino il Senegal), Omar, l’uomo che ieri è morto tra le fiamme dell’incendio che ha distrutto completamente il ghetto dell’ex cementificio tra Castelvetrano e Campobello di Mazara.

E’ quanto fa sapere la Prefettura di Trapani, parlando di una “presumibile causa accidentale”, ricostruita “anche sulla base delle testimonianze raccolte sul luogo”. Forse “l’azione di rabbocco di combustibile all’interno di un piccolo gruppo elettrogeno da parte degli stessi occupanti”.

Tutti gli altri, erano più di 300, sono riusciti a mettersi in salvo dal fuoco sviluppatosi prima di mezzanotte.

 

Ma non hanno più una casa, se così si può chiamare un riparo precario di legno, tende ed eternit.

La Prefettura ha fatto sapere, di aver avviato con i sindaci la progettazione per costruire un campo attrezzato, grazie ai contributi regionali. Ma prima, arriveranno gratuitamente da parte dell’UNHCR (l’ Agenzia ONU per i Rifugiati) dei moduli abitativi che, in tempi molto ristretti, dovrebbero essere collocati in prossimità dei luoghi interessati.  

Ancor prima però c’è bisogno di una soluzione temporanea immediata, ed il comune di Castelvetrano ha dato disponibilità d’uso del palazzetto dello sport “Don Pino Puglisi”. Ma è difficile che i migranti, senza mezzi di locomozione, possano raggiungere facilmente  il palazzetto, anche se il comitato locale della Croce Rossa Italiana ha distribuito loro i sacchi a pelo e domani inizierà a montare delle grandi tende presso il parcheggio dell’ex oleificio Fontane d’Oro a Campobello, in grado di ospitare circa 250 migranti.

 

 

LE PRIME REAZIONI

 

Una delle prime reazioni, ieri, è stata quella del collettivo campobellese “Contadinazioni”, che ha lanciato una raccolta fondi di beni di prima necessità.

 

Il Partito Democratico di Castelvetrano, in una nota, scrive di aver segnalato da tempo alle autorità competenti di “intervenire per chiudere questo campo abusivo e adoperarsi per la sistemazione in campi regolari”.

Abbiamo chiesto di intervenire perché la situazione igienica era umiliante ed indecente per l’essere umano – proseguono - oltre che emergenziale non solo all’interno del campo ma anche nei siti esterni adiacenti allo stesso, divenuti latrine a cielo aperto, dove vengono depositati oltre a vari rifiuti anche gli scarti della macellazione irregolare che avviene dentro il campo”.

Il Pd ricorda inoltre di aver denunciato anche il fatto che “non si capiva chi ‘gestiva’ e ‘controllava’ il campo di Castelvetrano, sia all’interno, sia in merito alle offerte di lavoro e che sicuramente i lavoratori non regolari erano oggetto di sfruttamento e violazione delle norme sul caporalato”.

Infine chiede un “intervento più complessivo e ampio che assicuri a tutti i lavoratori stagionali, che sono essenziali per il comparto agricolo del nostro territorio, un degno posto dove poter vivere durante i mesi del loro lavoro, in sicurezza sanitaria nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, e che sia garantita loro un salario regolare evitando lo sfruttamento e il caporalato”.

 

Fa rabbia commentare una tragedia che si poteva e doveva evitare – ha scritto invece Valentina Villabuona, presidente della sezione provinciale del Pd - fa rabbia pensare che chi scappa dalla fame, dalla guerra e dalle violenze, trova la morte nel nostro paese, per l'incapacità o la volontà di una parte della politica di non risolvere i problemi, perché è certamente più utile un campo abusivo su cui puntare il dito durante la campagna elettorale, piuttosto che ammettere che quei migranti sono una forza lavoro necessaria e fortemente voluta dai nostri agricoltori”.

 

La direzione provinciale di Articolo Uno ha parlato di un esercito di manovalanza, sempre disponibile e a basso costo, che tiene in piedi le nostre aziende: “Non è accettabile che ancora oggi ci siano forme di sfruttamento di esseri umani che richiamano la condizione della schiavitù.

Eppure le istituzioni, la politica, l’economia voltano lo sguardo altrove. Il problema non li sfiora”.

Articolo uno ha chiamato alle loro responsabilità le amministrazioni comunali di Castelvetrano e Campobello di Mazara, che “hanno, in questa situazione – si legge ancora nel loro comunicato stampa - un ruolo fondamentale da esercitare e si devono assumere la responsabilità di fornire soluzioni per realizzare condizioni di migliore accoglienza e dignità nei confronti di lavoratori che forniscono un contributo importante alle loro comunità”.

 

Alessandro La Grassa, Presidente del Centro di ricerche economiche e sociali per il Meridione (CRESM) di Gibellina, ha commentato dicendo di continuare ad essere al fianco dei braccianti della casa del mutuo soccorso Fuori Mercato, “eppure i lavoratori continuano a non ricevere risposte all’appello ‘mai più ghetti, mai più tendopoli, solo case’, nessuna risposta alle richieste di rimozione immediata dell’immondizia, al lavoro giusto e dignitoso, accesso all’acqua, quella stessa acqua che non è bastata a spegnere le fiamme che nella notte hanno ucciso un uomo. Arso vivo nella propria baracca mentre le fiamme avvolgevano tutto”.

Serve un reale interesse – ha concluso La Grassa - un’azione risolutiva mossa dalla vera intenzione di cancellare definitivamente e per sempre l’incubo e l'emarginazione di tutti i braccianti fondamentali per l’economia locale ma del cui malessere nessuno vuol prendersi carico.”

 

Salvatore Inguì, referente provinciale di Libera, fa un appello agli olivicoltori di Castelvetrano e Campobello: “Siate solidali con questi lavoratori. Offrite oltre al lavoro ‘regolare’ ed una paga adeguata anche un alloggio dignitoso. Oltre ad essere un loro diritto oggi è una necessità prioritaria. Loro sono il vero motore della economia agricola. Siatene riconoscenti e rispettosi.”

 

 

Egidio Morici