Quest’anno, dopo i due nidi rinvenuti a Petrosino in località Biscione, il 19 settembre 2021 è arrivata la segnalazione di una tartarughina appena nata sulla spiaggia di S. Margherita a Castelluzzo – S.Vito Lo Capo. Grazie alla segnalazione di Cristian Calamia (presente in loco in quanto addetto al salvataggio ed assistenza bagnanti), giunta in Capitaneria di Porto e al Centro di Recupero della AMP di Favignana, è stato possibile circoscrivere e delimitare l’area di possibile ubicazione del nido.
Le condizioni naturali dei luoghi, uno splendido tratto di costa con assenza di luci e altre forme di disturbo antropico, hanno permesso di far trascorrere il tempo necessario alla completa schiusa senza troppe preoccupazioni. Tutti i giorni e tutte le mattine Cristian e i suoi colleghi hanno controllato eventuali tracce di nuovi nati, ma l’unico avvistamento è rimasto quello del 19 settembre.
Il 6 ottobre, il personale della riserva delle “Saline di Trapani e Paceco”, che fa parte del WWF Network Tartarughe marine, ha provveduto, su autorizzazione dal Serv. 19 U.O.3 della Regione, al recupero del materiale del nido: 107 uova, di cui ben 103 schiuse. Si ricorda che nel 2020 c’erano già stati dei tentativi di nidificazione sulla spiaggia di San Vito Lo Capo, ma in quel caso senza successo.
"Si ringrazia la Capitaneria di Porto di Trapani, punto di riferimento per ogni segnalazione riguardante fauna marina, l’AMP di Favignana e la Responsabile dell’Ufficio Regionale Vitalba Chirco per il lavoro svolto in materia di fauna selvatica".
La tartaruga marina è tra i tesori più preziosi del nostro mare. Delle 7 specie di tartarughe marine che vivono nei mari di tutto il mondo, la Caretta caretta, la tartaruga verde (Chelonia mydas) e la tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) frequentano anche il Mediterraneo, dove ogni anno si
riproducono.
Di notte, in una buca preparata con cura nella sabbia, la femmina adulta depone un centinaio di uova. Dopo circa due mesi dalla deposizione, appena nate, le piccole tartarughe raggiungono la superficie e corrono freneticamente verso il mare, dove nuotano ininterrottamente anche per tre
giorni, in modo da raggiungere al più presto il mare aperto.
Le tartarughe marine sono considerate a rischio di estinzione e la causa principale è l’impatto con le attività umane, alla pesca accidentale vanno aggiunte le migliaia di tartarughe che ingoiano sacchetti di plastica scambiandoli per meduse.