L'imprenditore Riccardo Agliano, assistito dall'avvocato Nino Sugamele, si è costituito parte civile, oggi, nel corso dell'udienza preliminare dinnanzi al giudice di Trapani Roberta Nodari dove è comparso l'ex vice sindaco di Erice Angelo Catalano chiamato a rispondere di calunnia. Quest'ultimo, infatti, aveva accusato Agliano di aver detto il falso nel verbale di sommarie informazioni rese al pubblico ministero dinnanzi al quale era comparso in seguito alla denuncia sporta proprio da Catalano.
Davanti al Pm, Agliano aveva dichiarato che Catalano aveva fatto pressione nei confronti del dirigente comunale Francesco Tranchida affinchè il progetto di ampliamento di un parcheggio sul lungomare Dante Alighieri, da lui predisposto per conto della società Camesena fosse approvato nonostante il vincolo di tutela vegetale esistente sull'area.
Agliano aveva anche dichiarato di aver appreso da Catalano che Marianna Capone, titolare della Camesena, aveva esercitato pressioni sul dirigente comunale Isidoro Caruso affinchè non venisse approvato il progetto presentato dall'altra società interessata al parcheggio: la Barbarossa Service di cui Riccardo Agliano è il rappresentante legale.
Secondo la pubblica accusa, l'imprenditore non aveva mentito. Lo stesso Francesco Tranchida, infatti, aveva confermato le pressioni di Catalano. Ma a dimostrare che Agliano non aveva mentito ci sono anche le registrazioni dallo stesso effettuate.
In merito, poi, a quanto dichiarato da Riccardo Agliano e cioè di aver appreso dall'imprenditore Claudio Sansone che Angelo Catalano prometteva l'approvazione di progetti in cambio di lavori a titolo gratuito nella sua abitazione da parte delle imprese edili, anche se Sansone non ha confermato, la circostanza è emersa dalle indagini che hanno coinvolto l'ex vice -sindaco.
Ad accusare di calunnia Angelo Catalano, non solo l'imprenditore Riccardo Agliano, ma anche il sindaco di Erice Daniela Toscano, il funzionario comunale Pietro Pedone; il consigliere comunale Vincenzo Di Marco e l'ex assessore Giovanni Rosario Simonte che, questa mattina, però, non erano presenti in aula.
Angelo Catalano, tramite il suo difensore Fabio Sammartano, ha chiesto di essere ascoltato dal giudice Roberta Nodari che ancora non si è pronunciata sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal Pm. La prossima udienza è stata fissata per il 10 gennaio.