Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
19/10/2021 22:15:00

Libertà e consenso popolare

 Libertà. È la facoltà di pensare, agire e scegliere autonomamente.

Su questo diritto è la Costituzione della Repubblica Italiana a definirlo e stabilire le modalità d'esercizio.

Non essendo un giurista non ci si addentra nell'esegesi dello Statuto, su questa ci stanno "pensando" fior di tecnici, Ainis, Cassese, Celotto, Onida e rammento a me stesso che nell'esecutivo in carica è presente un ex presidente della Consulta. Ci si avventura nell'affermare che la costituzione tuteli i quattro diritti fondamentali del pensiero liberale classico: vita salute, personale e proprietà privata. I fatti di Trieste impongono una riflessione sulla prerogativa e lo sgombero dei manifestanti al varco 4, dopo una "trattativa" con le forze dell'ordine, si precisa che la gestione dell'ordine pubblico è stata diversa rispetto agli avvertimenti di Roma che sfociarono nell'assalto alla sede della Cgil e parecchio opinabile. L'accaduto ha suscitato molto clamore e le immancabili polemiche. Nella città capoluogo di Regione momenti di alta tensione e la polizia che ha utilizzato gli idranti e i lacrimogeni per liberare l'ingresso.

I manifestanti No Green Pass chiedono libertà dal surrettizio obbligo vaccinale per lavorare, condivisibile la disobbedienza civile, ma non quella violenta e che danneggi il prossima e non è un il caso di specie. La stessa richiesta di chi ha scelto di rispettare la norma e poco importa la motivazione, anche perché rispetta il decreto legge 127/2021, da convertire in legge, quindi suscettibile di emendamenti. La norma è stata emanata da un governo-Draghi- che gode il consenso dell'85% del parlamento, espressione della nazione. Non sarà gradito, non politicamente corretto e già si sentono la voci dei Soloni che dichiarano che pure il comunismo, fascismo e nazismo, beneficiavono del notevole consenso popolare, ma i presupposti sono agli opposti, e soprattutto i contrappesi qualora l'esecutivo dovesse avere una deriva autoritaria. È indiscutibile che l'esecutivo dell'ex presidente della Bce sia un emanazione della Libertà democratica.

Vittorio Alfieri