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21/10/2021 00:15:00

Il viaggio dei fenicotteri dalle Saline di Priolo a quelle di Trapani e Paceco

Alla storia delle Riserve naturali siciliani si aggiunge un’altra bella pagina: quella del viaggio di numerosi fenicotteri nati ed inanellati dalla LIPU nella “Riserva Naturale Saline di Priolo” e approdati negli ultimi mesi nelle riserve gestite dal WWF Italia, dove sono sotto continuo monitoraggio.

Solo un mese fa era giunta allo staff della Lipu la notizia della lettura, avvenuta all’Oasi WWF del Lago di Burano, dell’anello di riconoscimento di “Primo” (così era stato poi chiamato), un giovane di fenicottero nato nel 2021 a Saline di Priolo. A fare la strabiliante scoperta era stato un vecchio amico della Riserva, Marco Scutellà, biologo romano, studioso e profondo conoscitore di questa specie e che, solo poco settimane prima, aveva partecipato alla campagna di inanellamento. Primo è uno dei 133 fenicotteri inanellati nella giornata del 7 luglio. Ad ogni giovane esemplare è stato applicato un anello blu con codice alfabetico; questo anello ha lo scopo di monitorare e studiare le rotte migratorie dei fenicotteri. La lettura dell’anello permette quindi agli ornitologi e ai birdwatchers presenti nel bacino del Mediterraneo di riconoscere i vari esemplari. Nell’ambito della collaborazione tra i vari Enti Gestori delle riserve Siciliane, da un'altra storica oasi del WWF le “Saline di Trapani”, arrivava notizia della presenza di tanti giovani individui di fenicottero, molti dei quali inanellati. I direttori Silvana Piacentino della “Riserva Naturale Orientata Saline di Trapani e Paceco” e Fabio Cilea, della “Riserva Naturale Saline di Priolo, hanno, infatti, scoperto dalla lettura degli anelli dei fenicotteri, che tra quelli presenti nelle saline del trapanese ce ne sono diversi nati a Priolo. Dopo la scoperta l’Ente Gestore della Riserva Saline di Trapani, ha comunicato le letture degli anelli dei giovani fenicotteri a Ispra per l’inserimento nella banca dati.


L'osservazione infatti, si inserisce nell’ambito del piano di monitoraggio dell’avifauna nelle zone protette siciliane che ha lo scopo di studiare la demografia della popolazione e gli spostamenti tra colonie e di proporre adeguate forme di gestione ambientale.


Nella Riserva delle Saline di Trapani e Paceco oramai è una consuetudine, quella di osservare nel corso delle visite guidate stormi di fenicotteri rosa intenti a setacciare le acque delle saline alla ricerca del gamberetto di cui si nutrono. Non è inusuale dal mese di agosto scorgere fenicotteri rosa adulti insieme a gruppi di giovani con un piumaggio grigio/marrone nel loro primo viaggio che li porterà a scoprire ed imparare la rotta migratoria da percorrere durante i loro lunghi viaggi. Ma quest'anno in particolare dalla fine di agosto uno spettacolo straordinario va in scena, una grande emozione per lo staff WWF e per i tanti amici fotografi, oramai affezionati delle saline trapanesi. Accanto alla strada provinciale 21 che attraversa le saline e attorno al centro visite della Riserva, tra lo stupore degli automobilisti e la meraviglia dei tanti visitatori che giungono ad ammirare la bellezza del luogo, si scorge la presenza e il volo di fenicotteri adulti e giovani che affollano le vasche. Questi spostamenti dalle due Riserve situate ai due capi della Sicilia, come dichiarano i rispettivi direttori, oltre ad essere una gioia per chi oggi giorno lavora per la tutela della natura, fanno capire quanto le aree umide siciliane siano importanti per la conservazione degli uccelli e funzionino come un'unica grande area dove, grazie alle loro ali, gli uccelli si spostano con facilità e velocità alla ricerca sempre delle migliori condizioni di vita. 

Le Saline di Priolo e le Saline di Trapani e Paceco infatti, fanno entrambe parte del sistema regionale delle aree protette siciliane.

Le Saline di Priolo, dal 2015, sono l'unico sito di nidificazione del fenicottero rosa in Sicilia, qui, anno dopo anno, il numero delle coppie sta aumentando fino allo storico record del 2020 quando furono censite ben 809 coppie.


Le saline di Trapani proprio per la loro posizione geografica sono un importante e insostituibile luogo di sosta e alimentazione per tantissimi uccelli acquatici migratori che si spostano lungo la rotta migratoria euroasiatica ed africana. Tuttavia la tutela delle specie non riguarda solamente la protezione all'interno del perimetro della singola Riserva, ma si concretizza attraverso la tutela dell'insieme delle zone umide, dove le diverse specie durante un viaggio di migliaia di chilometri trovano le condizioni migliori per nutrirsi, riposarsi, svernare, o riprodursi. Tutto questo oggi è un ulteriore stimolo per proseguire responsabilmente nella conservazione e tutela della Natura attraverso una corretta gestione delle aree protette impegnandoci ancora di più per il recupero degli ecosistemi degradati.
La “Riserva delle saline di Trapani e Paceco” rappresenta uno scampolo di Natura sottratta 26 anni fa all’espansione urbana grazie all’istituzione della Riserva, successivamente riconosciuta nel corso degli anni sito Ramsar, area umida di grandissima importanza internazionale per la conservazione della biodiversità e sito Natura 2000. Oggi pensando al futuro delle ultime saline rimaste lungo la costa siciliana, al contempo luoghi di produzione del prezioso sale marino e scrigno di biodiversità, esempio di come sia possibile conciliare alcune attività produttive con la conservazione della Natura non può essere sottovalutata l’esposizione delle aree circostanti al sito protetto ad una crescente pressione antropica.
Le aree naturali protette della Sicilia comprendono quattro Parchi regionali che occupano una superficie di 184.655 ettari, e 74 riserve naturali regionali per una superficie complessiva di 85.181ettari, pari al 10,5% della superficie regionale. Ancora una volta si pone in evidenza il livello di collaborazione che intercorre fra le varie aree protette siciliane e italiane in generale nell’ambito della divulgazione e per la conservazione della natura.