Assolta perchè “il fatto non costituisce reato”. Lo ha deciso il Gup del tribunale di Trapani, Massimo Corleo. Finisce così l'incubo in cui era precipitata Anna Maria Montemagno, presidente della cooperativa Benessere, coinvolta assieme ad altre persone, tra le quali l'ex deputato regionale Norino Fratello, nell'inchiesta denominata Brother.
La donna era accusata di aver ricoperto fittiziamente la carica di presidente della coop che gestisce uno dei centri di accoglienza per i migranti. Montemagno ha scelto di essere giudicata con il rito abbreviato.
Prosegue, invece, il processo per Norino Fratello e per altre dodici persone chiamate rispondere, a vario titolo, di intestazione fittizia di beni, riciclaggio, evasione fiscale e mancato versamento di contributi. Prossima udienza il 18 novembre
L'ex deputato regionale, accusato, oltre che di intestazione fittizia, di bancarotta fraudolenta, tentata estorsione ed altro, è stato rinviato a giudizio unitamente ad altri 12 imputati, mentre la Montemagno, difesa dall'Avv. Baldassare Lauria è stata giudicata con il rito abbreviato.
"E' stata dimostrata l'assenza di alcuna ifnalità da parte della mia assistita di favorire l'ex deputato ad eludere le norme previste dalla normativa antimafia per i sottoposti a misure di prevenzione". L'on. Fratello pur avendo patteggiato la pena di un anno e mezzo per un'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, e successivamente riabilitato dal Tribunale di Sorveglianza, non è mai stato sottoposto a misura di prevenzione ne poteva esserlo per mancanza dei presupposti di legge.
"Il prossimo 18 novembre inizierà il dibattimento davanti il Tribunale di Trapani, presieduto dalla dr. Troja, nei confronti dell'ex deputato Fratello e degli altri imputati, ma appare evidente che l'assoluzione cambia la prospettiva del processo, se non altro nei confronti degli imputati che rispondono del medesimo reato di intestazione fittizia" ha dichiarato l'Avv. Baldassare Lauria.