C’è una possibile svolta a sorpresa nel caso dei tre salemitani imputati con l’accusa di esercizio arbitrario delle proprie ragioni in danno dei titolari di una profumeria del centro di Salemi.
il 17 gennaio 2020 i tre hanno fatto irruzione nella profumeria di S.B. dopo avere inveito contro un uomo (G.F.) presente in quel momento e usandogli “violenza fisica” per farsi largo e poi, una volta entrati, avrebbero minacciato di lanciare una bottiglia di benzina, minacciando anche di appiccare il fuoco, contro la donna che gestiva l’esercizio. Per fortuna, la minaccia non fu attuata. Uno dei tre, A.D.D., però, vantando a quanto pare delle pretese economiche, si incatenò ad un tavolo del negozio.
La possibile svolta è il reato (truffa) che emerge a carico dei gestori della profumeria. Questa seconda indagine è relativa ad una ipotesi di truffa ai danni della proprietaria dell'immobile dove c’è la profumeria. Alla base ci sarebbe la denuncia/querela sporta da uno dei tre che fecero irruzione il 17 gennaio dello scorso anno. E cioè il figlio della proprietaria del locale. Da quanto emerge si tratterebbe di una truffa contrattuale in relazione al contratto di locazione del locale, sublocato all' insaputa dell'anziana proprietaria. Si attendono sviluppi su entrambe le vicende. I tre protagonisti della prima indagine, quella per esercizio arbitrario delle proprie ragini, sono difesi dagli avvocati Vito Cimiotta, Giacomo Frazzitta, Stefano Pellegrino e Calogera Falco.