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25/10/2021 08:24:00

Sicilia, operazione antimafia a San Giuseppe Jato. Nove arresti, c'è anche l'ex capo dei vigili 

 Operazione antimafia questa mattina a San Giuseppe Jato, azzerato il vertice della famiglia mafiosa locale. I carabinieri di Monreale hanno arrestato 9 persone, 8 in carcere e uno ai domiciliari ed eseguito una sospensione dall’ufficio di servizio tra San Giuseppe Jato (Pa) e a San Cipirello (Pa). Le accusate sono: associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, cessione di sostanze stupefacenti e accesso abusivo a sistema informatico.

Operazione Jato Bet - Secondo gli investigastori, sei degli arrestati nell’operazione farebbero parte della famiglia mafiosa di San Giuseppe Jato. Le indagini sono state condotte tra il febbraio del 2017 e il novembre del 2019 coordinate dal procuratore aggiunto della Dda Salvatore De Luca. L'operazione del comando provinciale dei carabinieri di Palermo, sono iniziate dopo gli arresti di Ignazio Bruno, capo del mandamento mafioso di San Giuseppe Jato e del suo autista Vincenzo Simonetti eseguiti nelle operazioni ‘Quattro.Zero’ e ‘Montereale’.

Gli arrestati - I due uomini d’onore, anche se in carcere, avrebbero mantenuto i rapporti con gli arrestati di oggi che avrebbero guidato la  famiglia mafiosa. In particolare, con Calogero Alamia, nipote di Antonino Alamia, già detenuto e elemento di vertice della famiglia mafiosa di San Giuseppe Jato, e Maurizio Licari. Gli altri arrestati e indagati per associazione mafiosa, sono Nicusor Tinjala, Giuseppe Bommarito, già condannato a 10 anni e 6 mesi per  mafia ed estorsione, e i figli Calogero Bommarito e Giuseppe Antonio Bommarito. In manette anche Massimiliano Giangrande, al quale non viene però contestato il reato associativo.

Le accuse e il pizzo - Le accuse mosse dalla Dda sono quelle di avere esercitato il controllo del territorio attraverso le estorsioni a San Giuseppe Jato, l’espansione imprenditoriale nel settore edilizio, grazie ad appalti, sia nella valle dello Jato che a Palermo e lo spaccio di hashish tra i territori di Palermo nei mandamenti mafiosi di Santa Maria del Gesù e Porta Nuova e San Giuseppe Jato. C'è anche la richiesta di pizzo ai danni di un centro scommesse a San Giuseppe Jato, tra le attività del clan finito in manette. A Pasqua del 2017, il gestore avrebbe consegnato a Maurizio Licari, Giuseppe Antonio Bommarito e Nicusor Tinjala denaro utilizzato per le ‘casse’ della famiglia mafiosa e per sostenere le famiglie dei detenuti.


Il capo famiglia - E' Calogero Alamia secondo gli inquirenti il boss a capo della famiglia mafiosa. Con il suo intervento nell’estate del 2018 è stato possibile ricomporre i gravi contrasti tra membri della famiglia mafiosa. Un’azione volta a mantenere l’unità per non compromettere il potere della famiglia sul territorio.

Coinvolto e sospeso dal lavoro l’ex comandante della polizia municipale - L'ex comandante della polizia municipale di San Giuseppe Jato, oggi in pensione, è stato sospeso dal lavoro. L'accusa è di essersi introdotto abusivamente nel sistema informativo dell’Aci per controllare l’intestatario della targa di un veicolo dal quale erano stati scaricati rifiuti edili in un’area di San Giuseppe Jato. Una volta verificato il nome del titolare, il pubblico ufficiale avrebbe riferito il nome a Giuseppe Antonio Bommarito, per far ripulire l’area ed evitare le sanzioni.