C'è anche un ragazzo di Trapani tra le gli otto giovani (sette sono minorenni) che hanno hackerato alcune dirette Zoom per fare propaganda nazifascista e diffondere messaggi antisemiti. La questura di Milano ha coordinato le perquisizioni nelle abitazioni di otto giovani in altrettante città italiane.
Le indagini hanno avuto inizio il 26 gennaio scorso quando nel corso del convegno streaming "Eludere il significato della Shoah: memoria collettiva e razionalità sociale. L’Olocausto come espressione della logica interna della modernità occidentale?" organizzato dall’associazione Italia Israele di Venezia, i giovani avevano interrotto la discussione con insulti agli ebrei e frasi inneggianti a Mussolini e Hitler.
Stessa dinamica per un episodio analoCgo avvenuto a Cinisello Balsamo, nel milanese, sempre nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata della Memoria. Attraverso gli account di login, le Digos di Bari, Bologna, Brescia, Palermo, Roma, Torino, Trapani e Treviso sono risaliti ad un gruppo di otto ragazzi (sette dei quali minorenni) collegati tra loro da una chat Telegram dove condividevano altre azioni di hackeraggio e cyberbullismo. Il gruppo ha negato qualsiasi affiliazione politica e ha affermato di aver voluto compiere semplicemente un gesto goliardico.