Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
31/10/2021 06:00:00

  L’Asp a due facce. Lascia in pace Damiani, ma va a caccia di insulti. E c’è un incarico a Ruggieri...

Ha ricevuto mazzette. Ha fatto pilotare gare d’appalto milionarie. Aveva politici che lo informavano sulle nomine nella sanità siciliana. La sua stessa nomina, a manager dell’Asp di Trapani, l’avrebbe saputa in diretta, prima di tutti.


Fabio Damiani
ha confessato tutto questo, ed è stato condannato a sei anni e mezzo per corruzione nel processo scaturito dall’inchiesta Sorella Sanità.
Ha, come minimo, creato un grande danno di immagine all’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani, Damiani, che quando venne arrestato, un anno e mezzo fa, ne era il manager. Eppure, l’Asp non si è costituita parte civile.
Per il commissario straordinario dell’Asp di Trapani, Paolo Zappalà, nominato dopo l’arresto di Damiani, non c’era la necessità di costituirsi parte civile.
Come mai l’Asp non si è costituita parte civile nel processo a carico di Damiani? Per i vertici dell’Asp forse non erano di sufficiente gravità le condotte dell’ex manager emerse durante l’indagine che portò al suo arresto, proprio mentre guidava l’Asp?


Eppure l’Asp a certi temi è, come dire, “sensibile”, e non si risparmia di andare in tribunale. Ma ha un metro di giudizio difficile da comprendere.

Ad esempio l’Asp di Trapani ha deciso di portare in tribunale un tizio che aveva osato criticare l’azienda su Facebook.

Il commissario Zappalà, a gennaio, ha querelato per diffamazione un tale che a novembre aveva criticato l’operato dell’Asp sulla sua pagina Facebook. M.V., sono le iniziali del denunciato. La procura di Trapani chiede l’archiviazione. L’Asp non ci sta e si oppone all’archiviazione, è caccia all’insulto.
Così nomina l’Avv. Pasquale Giliberti del foro di Trapani per seguire la faccenda, visto che i due legali dell’ente, si legge nella delibera, sono “sovraccarichi di impegni”. Costerà all’ente oltre 7500 euro.

 

 

 

ASP Caccia All'Insulto (1) by La redazione Tp24 on Scribd

 


E’ curioso notare, spulciando tra gli incarichi affidati dall’Asp di Trapani, quello in favore di un altro avvocato. Si tratta dell’avvocato Paolo Ruggieri, del foro di Marsala, attuale assessore e vice sindaco della giunta Grillo a Marsala.
Ruggieri viene incaricato dall’Asp per seguire una vicenda molto spinosa, della quale abbiamo parlato diverse volte su Tp24. Riguarda un caso di malasanità, vittima una donna all’ospedale di Pantelleria, e il risarcimento danni ai familiari della vittima.

L'Asp di Trapani aveva sborsato in totale un milione 700 mila euro in seguito alle condanne emesse dal Tribunale di Marsala e dalla Corte d'Appello di Palermo.


L'Asp però ha pagato due volte, più del dovuto, il risarcimento dei danni. Si legge nella sentenza infatti che: “ la più volte citata pronuncia della Corte di Appello, con cui è stato rimodulato il danno risarcibile in favore degli appellanti con riforma in pejus della condanna già subita in primo grado dall'Asp, consisteva in un definitivo ed omnicomprensivo riconoscimento delle pretese risarcitorie azionate dai predetti congiunti nei cui confronti l'Azienda sanitaria aveva già provveduto ad eseguire il pagamento di 500.337 euro in dipendenza della sentenza di primo grado. Di tale circostanza però, del tutto inspiegabilmente, l'Asp di Trapani non teneva conto nel momento in cui provvedeva ad una nuova liquidazione in favore dei danneggiati nei termini statuiti dal giudice del gravame ovvero nella loro integralità, senza doverosamente detrarre dall'importo di 1.200.590 di euro le somme già precedentemente corrisposte allo stesso titolo”.

 

 

ASP Incarico Ruggieri by La redazione Tp24 on Scribd


Ora c’è da recuperare le somme, tant’è che l’Asp ha chiesto agli eredi di restituire i soldi in eccesso che gli sono stati liquidati. Missione difficile, tant’è che alla richiesta dell’Asp i parenti della vittima non hanno risposto. E qui arriva l’incarico a Paolo Ruggieri, che dovrà disporre la procedura per il sequestro conservativo nei confronti di un erede.

Si può fare? Può un assessore rappresentare un altro ente pubblico? E’ opportuno?

Certo, sul concetto di opportunità sia dai vertici dell’Asp che dall’amministrazione Grillo non possiamo aspettarci molto. Il bluff sul padiglione Covid all’ospedale di Marsala e quell’inaugurazione farsa di un progetto che neanche esisteva ne sono l’esempio.