Da ieri i 14 moduli abitativi dell’Agenzia Onu per i Rifugiati sono al completo, avendo accolto 70 persone. La prima casetta è stata occupata da una famiglia di 5 persone, tra le quali una donna ed un bambino di 8 mesi. Per le altre è stato seguito un ordine che parte dall’entrata dell’accampamento “informale”, in base al progressivo spazio da creare per la posa degli altri moduli abitativi.
E’ il trasferimento di quei migranti stagionali di Campobello di Mazara, che dalla tendopoli della parte di parcheggio dell’ex oleificio Fontane d’Oro, occupata dopo l’incendio nell’ex cementificio, si sono spostati nell’area delle casette realizzata dalla Croce Rossa Italiana.
Avevamo ipotizzato che la maggioranza dei braccianti sarebbe rimasta nella tendopoli e che l’area dei moduli della Croce Rossa si sarebbe limitata soltanto ad un terzo dell’intero parcheggio, a causa dei “ristoranti” fatti di assi di legno, che difficilmente avrebbero acconsentito a smantellare.
Per fortuna non è stato così. I migranti accolti nei moduli, provengono in gran parte dalle prime tende montate all’entrata del parcheggio. Si è creato quindi il primo spazio, dove la Croce Rossa metterà le altre casette, in modo da fornire un riparo dignitoso alla maggioranza dei lavoratori del campo.
Le baracche adibite a ristorante ed il punto in cui vengono cucinati i cibi non verranno smontati e i moduli abitativi saranno ubicati a debita distanza.
Inoltre non ci sarà differenza tra coloro che hanno il permesso di soggiorno e chi non ce l’ha: tutti potranno trasferirsi nelle casette dell’UNHCR. Anche perché sono lì per lavorare e la percentuale di chi non ha documenti è davvero minima.
Per ogni porzione di campo che via via si libera, viene fatta una bonifica con i mezzi del comune di Campobello di Mazara e, dopo una sanificazione, la Croce Rossa avanzerà con la posa dei moduli. Il comune ha anche rimosso la spazzatura che si era formata davanti l’entrata del campo.
L’impressione è che le istituzioni, dopo l’incendio del ghetto nell’ex cementificio e la morte di Omar, abbiano scelto di rinunciare a qualche regola in questa difficile situazione in cui l’obiettivo principale è prima di tutto quello di evitare che possa ripetersi un’altra tragedia.
Ed in questo, l’attività della Croce Rossa sarà fondamentale. A Fontane d’Oro, non c’è stato nessuno sgombero, i risultati sono stati ottenuti con l’ascolto e il dialogo.
Certo, non è un punto di arrivo, c’è ancora molto lavoro da fare sul versante dei contratti di lavoro, degli affitti delle case e della percezione della popolazione residente.
Egidio Morici