Ad oltre un mese e mezzo dall’inizio della scuola i bambini disabili di Trapani sono ancora senza gli assistenti igienico-sanitari. Ed è ormai una vicenda che non trova più scuse. Le famiglie sono stanche di sentire chiacchiere, di leggere di polemiche e scontri politici.
Perchè in mezzo a tutto ci sono loro, ci sono i bambini, un centinaio, i più indifesi. Molti non stanno andando a scuola, altri fanno i propri bisogni addosso senza essere assistiti.
Quest’anno il servizio di assistenza per gli alunni delle scuole elementari e medie, con disabilità gravi e gravissime, non è partito. Il Comune e il sindaco Giacomo Tranchida fanno leva su un parere del Cga in cui si sostiene che debba essere lo Stato, e quindi le scuole, a garantire il servizio e non il Comune.
Le famiglie però sono disperate, non ce la fanno più a vedere negato il diritto allo studio dei propri figli “colpevoli” di avere delle disabilità che non gli consente di essere autonomi. Molte famiglie sono costrette a non mandare i figli a scuola. Altre vanno a prendere i propri figli a scuola quando fanno i bisogni, sporchi di urina e feci. Da più parti è stato chiesto uno sforzo all’amministrazione Comunale, di bypassare le indicazioni del Cga e garantire il servizio per amor dei bambini. Ma la situazione non è così semplice, e in mezzo ci stanno loro, i bambini. Il sindaco ha deciso di vederci chiaro, rivolgendosi alla magistratura, soprattutto sulla questione delle assenze da scuola e sui bambini che tornano a casa sporchi.
Il sindaco si rivolge alla magistratura
Il Comune, infatti, ha deciso di rivolgersi alla magistratura. Una scelta affinchè venga verificato se vi siano “reali omissioni nei servizi scolastici oppure false e tendenziose dichiarazioni volte a provocare anche allarme sociale, o finalità – dice il sindaco Giacomo Tranchida - tendenti a celare particolari interessi, sono rilevanti tanto l'appello di alcune parti politiche che dichiarano che 100 bambini disabili da oltre un mese e mezzo non vanno a scuola, così come le dichiarazioni di una madre che denuncia come il proprio bambino torni a casa in condizioni non decorose oltre a quelle - riportate da una consigliera comunale - di un docente che sostiene come a scuola non vi sia personale ATA a sufficienza”. Per il primo cittadino “sono affermazioni che vanno a smentire quanto sostenuto dai Dirigenti Scolastici, ossia che i servizi vengono invece erogati con il personale ATA”.
«Avevo chiesto e più volte sollecitato comunque l’Asp di effettuare apposite verifiche - ma, incredibilmente il silenzio è stata la risposta - al fine di eliminare ogni dubbio – spiega il Sindaco Tranchida -. Oggi, pur stentando a credere a tali gravi segnalazioni di disfunzione, siamo costretti a rivolgerci all'Autorità Giudiziaria per mettere la parola fine a questa vicenda, tanto al fine di verificare la fondatezza di talune dichiarazioni quanto di eventuali disfunzioni e, per quanto riguarda la presunta responsabilità del comune anche al fine di appurare eventuali omissioni, che strumentalmente ci si addebita. Sconti per nessuno, per cominciare dalle mie eventuali responsabilità. Mercoledi prossimo - conclude Tranchida - in ogni caso, proporremo alla Prima Commissione all'ARS la modifica della Legge Regionale chiedendo di inserire la figura dell'assistente socio sanitario con la presenza di un infermiere a scuola per i casi gravi».
Lo scontro politico
In queste settimane lo scontro politico si è fatto davvero acceso. Tranchida rimane fermo sulla propria posizione e annuncia di aver proposto con la sua giunta una modifica della Legge Regionale 10 del 20 Giugno 2019, avente per oggetto la promozione del diritto allo studio degli alunni disabili con particolare riferimento all'erogazione (istituzione) del nuovo servizio di assistenza socio-sanitaria nonché alla copertura integrale regionale dei costi relativamente ai vari servizi gestiti dal comune in materia socio-sanitaria. Una proposta che per la deputata regionale dell’Udc, Eleonora Lo Curto, è “delirante” tentativo di Tranchida di addossare ad altri responsabilità proprie ed a “mistificare la realtà nel vano tentativo di recuperare la sua reputazione nei confronti dei genitori degli alunni disabili gravi e gravissimi delle scuole del primo ciclo d’istruzione”.
Nelle scorse ore, alla notizia dell’intervento chiesto alla magistratura e dopo le ultime dichiarazioni del sindaco, diverse forze politiche, consiglieri comunali, movimenti, hanno replicato al primo cittadino.
In merito alla polemica sui bambini con disabilità che non frequentano o frequentano in modo discontinuo la scuola, intendiamo replicare al Sindaco di Trapani facendo alcune doverose precisazioni:
da settimane sulla stampa si riporta il numero dei bambini con disabilità a cui viene negato un servizio, numero mai contestato dal Sindaco.
Ci stupisce ed incuriosisce allo stesso tempo, che soltanto dopo il nostro comunicato il Sindaco si sia affrettato a rassicurare tutti sulla presenza a scuola di quasi tutti i bambini.
A questo punto risulta ancora più incomprensibile la scelta politica del Sindaco di Trapani e l'esigenza del ddl da presentare all'Ars.
Se sono così pochi i bambini, come qualcuno sostiene, dovrebbe essere ancora più facile poter intervenire!
Relativamente al numero che ha provocato la reazione scomposta del Sindaco, è bene precisare che le nostre fonti sono esclusivamente quelle dei media e dei genitori che hanno più volte parlato di non frequenza o frequenza discontinua, non potendo noi accedere a dati sensibili, e che seppure il titolo è stato utilizzato dal Sindaco per difendersi, pensare che un bambino disabile frequenti la scuola, semplicemente perché è presente, dimostra di non aver compreso la drammaticità della situazione, perché ad un bambino senza assistenza gli viene preclusa qualsiasi possibilità di interazione ed integrazione.
Ecco perché riteniamo che non tutti i bambini ad oggi hanno avuto l'opportunità di frequentare la scuola con i servizi adeguati e con garbo e senza insulti abbiamo invitato il Sindaco a garantire il servizio, così come hanno già fatto i suoi colleghi.
Il Sindaco è peraltro ben consapevole della situazione che le stesse mamme hanno denunciato durante il Consiglio Comunale del 7 ottobre, quando hanno anche dichiarato che non portano i bambini a scuola o che gli stessi frequentano la scuola in modo discontinuo, e che quando vanno spesso tornano sporchi per la mancanza di assistenza. Nella stessa sede è stato anche riportato il messaggio di un professore che dichiarava di intervenire in aiuto dei bidelli in mancanza della figura specialistica.
E allora il sindaco di cosa si stupisce?
Forse lo disturba che la questione sia ormai pubblica e che non riesce più a gestirla?
Ci dica il Sindaco quanti sono i bambini, ma soprattutto come intende intervenire, perché far diventare la vicenda l'ennesimo episodio di scontro politico/giudiziario è molto grave, dal momento che stiamo parlando di diritti negati ai bambini e alle loro famiglie.
La politica deve risolvere i problemi non amplificarli.
La nota è a firma di Piero Spina Segretario Movimento CIVES, dei consiglieri comunali Domenico Ferrante, Claudia La Barbera, Giuseppe Lipari (Movimento Via), Francesca Trapani e Chiara Cavallino(M5S), Gaspare Gianformaggio, Silvio Mangano (PSI), e di Valentina Villabuona Presidente Ass. Prov. PD.
Il caso sul tavolo del ministro Bianchi
E’ arrivato anche anche sul tavolo del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi la vicenda relativa al mancato avvio, a Trapani, del servizio di assistenza igienico-sanitaria per gli alunni disabili. Rosalba Cimino, componente della VII commissione Cultura e Scienza alla Camera dei deputati, infatti, ha presentato una interrogazione per chiedere al responsabile del Dicastero un suo intervento nei confronti degli Enti locali che ad oggi si rifiutano di avviare il servizio nelle scuole. Per legge queste nomine sono di esclusiva competenza della Regione Siciliana, del Comune o delle Province, o ancora dei consorzi comunali", dice Rosalba Cimino. Ed ancora:
"Dopo le numerose segnalazioni pervenute dal Sindacato Generale di Base della Regione siciliana, ad oggi, non risultano notizie confortanti nel territorio trapanese, dove il Libero Consorzio riattiva in misura minima i servizi di assistenza igienico-personale per gli studenti con disabilità, solo per 2 allievi su circa 180 aventi diritto, ed il Comune di Trapani risulta del tutto assente, con grave ulteriore danno per famiglie e ragazzi".
Protestano anche i lavoratori
In tutto ciò ci sono i lavoratori rimasti a casa, e che protestano per il mancato avvio del servizio e l’inizio della propria attività lavorativa. Oltre un centinaio le assistenti, rimaste senza lavoro, hanno chiesto di importare a Trapani il modello Marsala. Nella città lilibetana, infatti, il Comune ha fatto prevalere il buonsenso riattivando il servizio.
Lavoratori e lavoratrici hanno annunciato che le manifestazioni di protesta andranno avanti “fino a quando anche a Trapani verrà ripreso il servizio di assistenza nelle scuole”.
Ma ormai non c’è più nulla da aspettare, c’è solo l’indignazione per una situazione che non guarda al benessere dei bambini, che vede loro, vittime inermi di politica e burocrazia che gli sta negando dignità e diritto allo studio. Ecco perchè bisogna trovare, subito, una soluzione.