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05/11/2021 11:54:00

Migranti in balia della tempesta. La catena umana per salvarli

"A bordo c’erano una quindicina di bambini. Quella che si è aggrappata a me viaggiava con il suo papà. Lui non parlava inglese ma capivo che nella sua lingua mi implorava di prendere sua figlia.
Io ne ho due della stessa età e sentivo lo stesso abbraccio, di una piccola che stretta al suo papà sente che non gli può accadere nulla di brutto. È stata una grandissima emozione portarla in salvo. Vedi quei bambini, pensi che hanno affrontato un viaggio terribile e che la loro vita è nelle tue mani. È un’esperienza che mi porterò dietro tutta la vita“.

Così, l’ispettore della Polizia di Stato Luigi Crupi, racconta a Repubblica, con non poca emozione il salvataggio degli 88 migranti tratti in salvo dall’imbarcazione che si è arenata a 150 metri dalla riva in località “Le Cannella” di Isola Capo Rizzuto.

Dalla barca, in balia del mare forza 4, le urla terrorizzate dei migranti stremati dalla lunga traversata, iniziata dalle coste della Turchia all’incirca quattro giorni fa. A rendere ancora più difficoltosi i soccorsi le forti raffiche di vento, fino a 20 nodi che rendevano impossibile l’avvicinamento delle motovedette.

Soccorsi giunti sul posto a seguito della chiamata al 113 dei residenti richiamati dalle urla terrorizzate dei migranti in balia delle onde.

Encomiabile il coraggio degli agenti, che senza esitazione e con la divisa addosso, si sono gettati tra le onde portando tutti in salvo.

“I bambini erano terrorizzati”. Racconta ancora l’ispettore Crupi. Nessuno di loro sapeva nuotare, i genitori ce li porgevano disperati implorandoci di prenderli. Non abbiamo esitato un attimo. Ci siamo tolti cinturone e anfibi per alleggerirci, ci siamo calati in mare, fissato la cima alla poppa, abbiamo creato un ponte per permettere le operazioni salvataggio tra il veliero e la spiaggia”.

Una catena umana, braccia protese verso l’alto pronte ad afferrare i malcapitati, tra loro 9 donne, 13 minori e un disabile.

Sul posto anche gli uomini della Guardia Costiera, i volontari della Croce Rossa, i vigili del Fuoco e i medici dell’Asp.

“Ci abbiamo messo più di due ore – racconta ancora l’ispettore Crupi a Repubblica – ma alla fine siamo riusciti a salvarli tutti. Ed è stata una emozione fortissima, a ripensarci abbiamo rischiato anche noi ma in quei momenti non ci pensi un attimo.

Rifocillati, rassicurati, accuditi sono stati trasferiti tutti al Regional Hub di Sant’Anna.

Sono risultati essere di varie nazionalità tra cui:
5 iraniani di cui 1 uomo con handicap e una donna;
7 afgani di cui 4 uomini, 1 donna e 2 minori;
44 siriani di cui 29 uomini, 7 donne e 8 minori;
1 uomo dello Yemen;
15 palestinesi di cui 14 uomini e 1 minore;
1 uomo turco;
2 minori egiziani;

Successivamente sono stati rintracciati i seguenti migranti:

11 uomini di cui 3 iraniani( 1 uomo e 2 donne);
2 uomini turchi;
1 uomo siriano;
1 uomo e un minore palestinesi
2 uomini dello Sri Lanka.

Nel video diffuso dalla Polizia di Stato immagini che toccano il cuore, che regalano speranza e parlano di una grande umanità, ma soprattutto che ci rendono orgogliosi per il coraggio e l’altruismo dimostrato dai soccorritori.