Hanno nel corpo segni di torture e di violenze indicibili. Sono le 800 persone salvate in mare e sbarcate ieri a Trapani, a bordo della nave Sea Eye 4. Sono state soccorse in diverse operazioni nel Mediterraneo, tra la Sicilia e la Libia, salvati da morte certa. Nonostante il lungo viaggio, hanno festeggiato l'arrivo a Trapani con canti, balli e applausi.
A bordo anche 170 minori, tra cui diversi bambini, 53 le donne di cui 2 in gravidanza. La maggior parte - terminate le operazioni d'identificazione ed i primi controlli sanitari - è stata fatta salire su due navi quarantena già in porto.
La macchina dell'accoglienza organizzata dalla prefettura è andata avanti per tutta la notte per le visite con tamponi e l'identificazione.
Alcune delle persone salvate hanno trascorso 5 notti sulla nave.
"La nostra dottoressa di emergenza e l'intero equipaggio hanno realizzato cose inimmaginabili negli ultimi giorni: oltre 800 persone soccorse non solo hanno portato la nave stessa, ma tutti a bordo, al limite della sua capacità", ha affermato Harald Kischlat,membro del consiglio di amministrazione di German Doctors e.V.
I più di 800 migranti provengono tutti dall'Africa: Guinea, Somalia, Costa d'Avorio, Nigeria, Egitto, Togo e Mali. Molti presentano ferite ed ustioni. In Libia alcuni sono stati torturati.