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09/11/2021 06:00:00

Selinunte, un acquazzone scopre le magagne. E’ il Comune che scarica i liquami nel porto

 Chi scarica liquami sulla banchina del porto di Selinunte? Un paio di settimane fa ci eravamo occupati dell'acqua di fogna che da "misteriosi" tubi finiva sulla banchina. Ilproblema però si era già presentato  nell'agosto scorso, quando l’avvocato Eugenio Brillo presidente dello Yachting club della borgata, aveva denunciato per primo uno sversamento di acqua nera che aveva reso irrespirabile l’intera zona.

 

La risposta l’ha data l’acquazzone di ieri: il responsabile non era un privato, ma il comune stesso.

Durante la forte pioggia, infatti, da quel tubo fuoriusciva una copiosa quantità d’acqua che certamente non poteva provenire dalla casa di un privato, ma dalla rete delle cosiddette acque bianche (meteoriche). Che poi, lo abbiamo ripetuto spesso, sono bianche per modo di dire, visti i numerosi allacciamenti abusivi avvenuti  nel tempo.

E’ da lì che la scorsa estate venivano fuori quelle acque scure maleodoranti, da quel tubo di plastica reso ormai visibile dai lavori di completamento della banchina (crollata qualche anno fa, a causa di un intervento fatto male nel 2010).

La cosa singolare è che perfino i tecnici del comune si erano fatti la stessa domanda, valutando perfino l’uso di un escavatore. Insomma, l’ipotesi più gettonata era quella di un privato che scaricasse i propri reflui con un collegamento diretto, dentro il porticciolo.

L’acquazzone però ci ha forse risparmiato tutti quegli accertamenti in cui vengono coinvolti gli uffici tecnici, l’Arpa e la Capitaneria di Porto.

 

Certo, al momento l’inquinamento più copioso sta avvenendo, come abbiamo già scritto, a pochi metri di distanza, davanti l’incanto del pesce. L’Ecotecnica, società esterna che gestisce la depurazione e le stazioni di sollevamento per conto del comune, starebbe provvedendo attraverso la sostituzione di una delle due elettropompe guaste che dalla vasca di raccolta delle acque “bianche” spingono i liquami verso il depuratore. Problema, questo, che potrebbe risolversi nei prossimi giorni ma che, in caso di piogge abbondanti, si ripresenterebbe.

 

Più delicata invece è la vicenda dello scarico sulla banchina del porto, oggi diventata molto meno misteriosa, grazie, come si diceva, ad un acquazzone.

Anche se non si può fare a meno di chiedersi che fine abbiano fatto (ammesso che siano mai esistite) le planimetrie della rete fognaria, con tutti i collegamenti, almeno quelli nei pressi delle stazioni di sollevamento, in grado di fornire le risposte.

In una città normale, un’opposizione politica responsabile avrebbe preteso chiarezza con decine di interrogazioni. Evidentemente le magagne portano troppo lontano.

 

Egidio Morici