Dodici anni sono passati dalla prima volta che Massimo Ombra, ingegnere, imprenditore, si è messo in testa di dare a Marsala un porto. Dodici anni, mille polemiche, tanti ritardi, quattro scaffali di un armadio pieno di faldoni e carte.
Cos'è successo dal 2009 ad oggi? Perchè il progetto della Myr, la società di Ombra, non è stato realizzato? E perchè Marsala ha oggi un porto abbandonato?
Ne abbiamo parlato con il diretto interessato, che è il primo ad essere deluso da quanto accaduto: "Il porto di Marsala - racconta a Tp24 - è nel 2021, purtroppo, come era nel 2009. Un'opera fatiscente".
In questa video intervista Ombra ripercorre, dal suo punto di vista, cosa è accaduto dal 2009 ad oggi. "Iniziò tutto con la mia idea imprenditoriale di attivare una legge, la cosiddetta Legge Burlando, per realizzare un porto turistico a Marsala - racconta Ombra -. Il nostro progetto prevede il ribaltamento del porto attuale, con la marineria che andrebbe ad occupare la parte turistica, e viceversa". Con il senno di poi Massimo Ombra ammette di aver fatto un errore: "Noi avremmo dovuto realizzare solo quanto di nostra competenza, ma ci fu chiesto di occuparci di tutta l'area. Da lì in poi l'opera è diventata economicamente insostenibile". Un progetto da 25 milioni di euro, è stato caricato di opere preliminari per oltre 30 milioni di euro.
Un risultato però è stato raggiunto. Marsala ha comunque un Piano Regolatore del Porto, scritto e firmato da Massimo Ombra: "E' un buon punto di partenza. Proprio per questo adesso chiedo al Sindaco ed alla Regione di sederci insieme e trovare una soluzione". Il piano regolatore del porto, tra l'altro, nasce dalla consultazione di tutti gli operatori portuali.
Myr non ha più la concessione del bacino, ma ha l'unico progetto pronto e realizzabile per il porto. "Possiamo ripartire da qui - dice Ombra - se la Regione fa la sua parte e ci sgrava dalle opere che non ci competono, oppure se la Regione, che, bisogna ricordare a scanso di equivoci, è quella che ha la titolarità per la progettazione del porto, acquisisce il progetto e lo realizza. A noi va bene uguale". Su questo Ombra vuole essere chiaro: "Io sono un imprenditore, in questo progetto ho messo dieci anni del mio lavoro, di quello dei miei collaboratori. Non posso regalare questo progetto, ma, ripeto, se si vuole un punto di ncontro si trova".
Massimo Ombra spiega anche che il vecchio progetto della messa in sicurezza del porto sostenuto dall'ex Sindaco Giulia Adamo (che abbiamo intervistato qualche settimana fa) non ha ha alcuna approvazione: "Non è vero che manca solo la Valutazione di Impatto Ambientale. Il progetto dell'ex Genio Civile Opere Marittime è compatibile con il piano regolatore attuale del porto, ma non ha un'approvazione. Adamo gioca sulle parole. Un discorso è il livello di progettazione, un'altra cosa è l'approvazione vera e propria. Quel progetto non è passato da nessun ente per essere approvato, si è fermato alla Via - Vas, e di punti critici ce ne sono ...".
Ma ad Ombra non interessa la polemica con Adamo: "E' un progetto che comunque non risolverebbe i problemi del porto - aggiunge - a differenza del nostro. Il nostro progetto si può mettere in gara subito, trovando l'accordo".
Più in generale Ombra, che ha visto passare dal 2010 ad oggi quattro Sindaci, a Marsala, e un commissario, pensa che il problema sta proprio nell'incapacità della classe politica di pensare ad un'opera pubblica che richiede tempo e risorse. "Se mi dite dove saremo nel 2030, io ho paura che saremo ancora fermi: perché ogni Sindaco tende a smontare l'opera del suo predecessore. Tutto dipende dalla visione dell'Amministrazione Comunale ...".
E' anche per questo che Ombra lancia un appello: "Siediamoci intorno ad un tavolo e sciogliamo i nodi, per il bene della città".