Come UDI esprimo grande soddisfazione nell’apprendere dell’interrogazione parlamentare M5S, PD, LeU sull’eccesso di obiezione di coscienza in Sicilia: eccesso che tocca l’87% e che ha mietuto vittime, ricordando la morte di Valentina Milluzzo a Catania.
Quello di portare a corretto dimensionamento gli obiettori di coscienza, come previsto dalla 194/78, è semplicemente un gesto di civiltà ed un atto dovuto per garantire un diritto sancito da una legge dello Stato: legge che non può essere aggirata o svuotata da convincimenti personali, seppur legittimi, ma che non hanno a che fare col diritto alla salute e all’autodeterminazione. Non si può attentare ad un diritto per affermarne un altro. Con la Rete Provinciale delle Donne di Trapani, abbiamo chiesto che la Regione Sicilia faccia proprio il provvedimento adottato da Zingaretti nella Regione Lazio. Personalmente, non sono ottimista, ma resto speranzosa. Sicuramente, l’atto dei Senatori 5S, Pd e Leu rappresenta una luce in fondo al tunnel: riconoscere un problema, quando per anni è stato sminuito e taciuto, è importante.
Che lo Stato riaffermi con forza la difesa di una legge che sancisce un diritto, solo teoricamente acquisito, è un atto contro chi, politicamente e strumentalmente, vuole sostituire la morale al diritto stesso, e fa confusione tra politica ed etica.
La lotta dell’UDI, a livello nazionale e territoriale, non inizia ieri e non finirà domani, saremo sempre sentinelle per tutte le donne.
Valentina Colli
Presidente provinciale UDI TP