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25/11/2021 09:54:00

Erice, ortopedici a confronto all'Ettore Majorana

Un convegno su ortopedia e sostenibilità si svolgerà da domani  a domenica  al Centro di Cultura Scientifica “Ettore Majorana” di Erice.

Un centinaio di partecipanti provenienti in prevalenza da tutta la Sicilia, si confronteranno nell’arco di quattro sessioni, su tutte le novità in campo relative al trattamento conservativo e chirurgico della gonartrosi, ovvero l’artrosi del ginocchio.La prima sessione sarà dedicata alla terapia conservativa e biologica delle condropatie, le patologie della cartilagine, mentre nella seconda si entrerà nel vivo su gonartrosi, protesi e nuove tecnologie, con la discussione di una serie di casi clinici. Nella terza e quarta sessione si discuterà, rispettivamente, delle complicanze e delle revisioni delle protesi del ginocchio.

Presidenti onorari del congresso sono: Michele D’Arienzo, professore straordinario e già direttore della Clinica ortopedica e traumatologica dell’Università degli Studi di Palermo, e Vincenzo Miceli, già primario di ortopedia all'ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani. Presidenti del congresso sono, invece, Carlo Sugameli, dirigente medico dell’Unità operativa di ortopedia e traumatologia all’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani, e Lawrence Camarda, professore ordinario di malattie dell’apparato locomotore dell'Università degli Studi di Palermo.“Sarà un congresso dall’importante caratura, all’altezza del centro di cultura scientifica che lo ospiterà – sottolinea Michele D’Arienzo – . Verranno sviscerati tutti i temi che riguardano il trattamento conservativo delle gonartrosi, dai quelli con le infiltrazioni di acido iarulonico alle cellule staminali, fino ai trattamenti fisioterapici. Parleremo di osteotomia nelle forme di media gravità, ovvero l’intervento che consiste nel taglio dell’osso, per poi raddrizzarlo, metterlo in asse e distribuire i carichi. Faremo il punto anche sul ruolo delle protesi, con un approfondimento sulla navigazione, l’uso della robotica e delle nuove tecnologie”. Ci si interrogherà, inoltre, su come anche l’ortopedia e la medicina in generale, possano contribuire ad azioni virtuose in chiave di sostenibilità. “In questo momento di crisi globale – spiega Carlo Sugameli – è giusto che anche la nostra categoria si ponga in maniera critica rispetto lavoro che svolge. Alcuni gesti che oggi ci sembrano consolidati, potremmo forse metterli in discussione, riducendo il consumo di risorse. Ad esempio, installare una protesi con la realtà aumentata, costi che la nostra sanità pubblica deve sostenere, può comportare un risultato in termini di efficienza ed efficacia che alla lunga riduce le spese, con il vantaggio per tutta la comunità”.