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05/12/2021 08:23:00

"Picchiato con un bastone". Ma non è vero. Il caso a San Vito Lo Capo 

 Si è ribaltata la situazione che vede giudiziariamente contrapposte tre persone di San Vito Lo Capo. Sono stati, infatti, rinviati a giudizio rispettivamente per calunnia e falsa testimonianza, Salvatore Savona, 79 anni, e Giuseppina Savona, di 50, padre e figlia.

Il primo aveva accusato un compaesano, Cristoforo Lo Iacono, adesso 59enne, di averlo picchiato con il bastone con cui Savona si aiutava per camminare, ma nel processo, svoltosi davanti al Got del Tribunale di Trapani Rossana Cicorella, emerse che forse si era procurato le ferite andando a sbattere con il suo scooter contro un’auto parcheggiata (fatti datati 17 luglio 2017).

Al termine del processo, quindi, il 19 giugno 2020, il giudice scagionò Lo Iacono. E quest’ultimo, dopo l’assoluzione dall’accusa di lesioni personali aggravate, ha controquerelato i suoi accusatori, adesso rinviati a giudizio dal gup di Trapani. La prima udienza del processo, davanti al giudice monocratico Franco Messina, è stata fissata per il prossimo 18 gennaio. Quattro anni fa, Salvatore Savona nella sua denuncia affermava di essere stato picchiato a seguito di un diverbio. Savona raccontò che si sentì apostrofato (“cornuto”) e per questo sarebbe tornato indietro per chiedere spiegazioni. Ma che per tutta risposta sarebbe stato aggredito e picchiato. Testimone un’ausiliaria del traffico, che ha udito, però, solo l’impatto del ciclomotore contro un’auto parcheggiata e poi il Savona a terra, escludendo che fosse presente Lo Iacono, che era invece all’ingresso del parcheggio Pace su via Mattarella. Solo la figlia del Savona ha dichiarato di avere visto il padre aggredito. Troppo poco, evidentemente, come prova per il giudice. Le ferite furono giudicate guaribili in sette giorni.