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07/12/2021 07:30:00

Castelvetrano, il caso dei “meritevoli” e la strana vernice rossa

 Di Egidio Morici – Caro direttore, ci sono temi che non mi appassionano e quindi, come corrispondente di Castelvetrano per Tp24, può succedere che non li tratti. Sono temi che nascono dai social, si amplificano e a volte finiscono per diventare la “notizia” del momento.

Per esempio mi ha appassionato poco il tema della vernice rossa usata per delimitare le bancarelle nel sistema delle piazze, con tutta la polemica se fosse stata indelebile o degradabile. Oppure la vicenda dello spettacolo musicale a teatro, come premio per gli alunni più meritevoli: “Oddio! E gli altri? Discriminazione!

Oltre a non appassionare me, evidentemente sono temi che non hanno stuzzicato nemmeno l’interesse  dei colleghi di Tp24. Sì perché, è bene precisarlo ancora una volta, non decido io cosa scrivere e cosa no su Castelvetrano. E spesso, diversi articoli sono frutto del lavoro di altri giornalisti più attenti di me. Direttore, glielo dica anche lei.

Ma questo è il tempo delle dietrologie e dalle mie parti è più stimolante chiedersi come mai Morici non abbia parlato di questo o di quell’altro. Chissà, “gli avranno promesso un posto da assessore”, oppure “è pagato dal sindaco come addetto stampa in nero”. Insomma, una particolare cerchia di commentatori abituali ci mette poco a sviluppare (e diffondere) queste simpatiche convinzioni sui social. Privatamente però. Oppure senza fare nomi, alludendo... le tecniche le conosciamo tutti.

 

Per “rimediare” avevo provato a scrivere qualcosa sulla vicenda della vernice rossa, ma mi sono accorto che, a parte un lancio Ansa, esiste addirittura un’inchiesta giornalistica in cui una redazione locale è risalita al tipo di bomboletta utilizzata, svelandone le proprietà in etichetta. Ecco, qualcuno ha indagato su un tema che non mi aveva appassionato. Ed io lo ringrazio, perché  mi sentivo quasi in colpa per aver privato la collettività di un’inchiesta doverosa.

Sulla vicenda degli studenti meritevoli invece (adesso sono serio), mentre stavo cercando di mettere in ordine i pensieri, fare una sintesi ed offrirne una lettura, mi sono imbattuto nel commento di un insegnante. E mi sono reso conto che rispecchiava proprio il modo in cui avrei voluto trattare l’argomento.

 

Si tratta di Giuseppe Pizzo, che ringrazio (stavolta senza ironia), permettendomi di riportare di seguito il suo punto di vista (che è anche il mio) su questa vicenda.

 

In generale, il principio del ‘bambino migliore dell'altro’ non suona benissimo ed è legittimo l'eventuale risentimento da parte degli esclusi. In questi casi è fondamentale la trasparenza e il modo con cui la cosa viene loro presentata e spiegata dalla scuola e dalle famiglie. Purtroppo, la nobile idea di invitare le scuole unitamente al coinvolgimento dell'intera platea di alunni, sono obiettivi che vanno a scontrarsi con aspetti logistico-economici che verosimilmente avranno impedito l'auspicata estensione.

Ma vorrei approfondire un altro aspetto.

Ho provato a digitare su Google le parole: ‘alunni meritevoli scuola primaria’ e mi sono accorto che il web è pieno di testimonianze di concorsi, premi, borse di studio e quant'altro, frutto di iniziative di scuole e/o amministrazioni comunali che premiano con molta disinvoltura gli alunni meritevoli (si, li chiamano proprio così) nella scuola primaria. Dunque, giusta o sbagliata che sia, la cosa è ampiamente sdoganata nell'intero Paese, ma non nel nostro “paesello” e poco cambia se in “palio” ci sia un ingresso a teatro anziché un viaggio-premio, una somma in denaro o una raccolta di libri.

O l’Italia è piena di sindaci e presidi sadici e spietati, oppure noi castelvetranesi abbiamo il dono di cotanta sensibilità da scorgere criticità che altri non riescono a vedere, oppure c’è dell’altro. E quest’altro potrebbe essere che, dopo la politicizzazione della meteorologia e delle vernici maldestre, il club degli indignati a Castelvetrano torna alla carica politicizzando il più trasversale dei temi, facendo proprie le rispettabili rimostranze del ‘gruppo delle mamme’, usandole come strumento di denigrazione politica che ormai, francamente, fatta in questo modo, sa solo di disco rotto...