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10/12/2021 18:30:00

Giocatori di pallamano intossicati a Trapani. Assolti titolare e cuochi del ristorante

Accusata, processata e alla fine riabilitata. Passata, ingiustamente, dalla tavola al banco degli imputati. Proprio lei che delizia tutti i palati, anche quelli più esigenti. Giustizia, però, è stata fatta.


La lasagna è stata assolta.
Non fu, infatti, la lasagna ad intossicare i giocatori del Cus Palermo, ma verosimilmente mal di pancia, diarrea e vomito – i sintomi accusati dagli atleti di pallamano dopo aver pranzato al ristorante Margarita di Trapani – sono stati provocati da bacilli presenti in acqua, come ha spiegato, nel corso del processo dinnanzi al giudice di pace, il medico-legale Gaetano Vivona, consulente della difesa rappresentata dagli avvocati Nino Sugamele e Danilo Frattagli che hanno assistito Valeria Morsellino titolare del locale e i suoi due dipendenti: Francesco Paolo Mancuso e Antonio Morsellino, rispettivamente cuoco e suo aiutante. Imputati, assieme alla lasagna.
Una tesi, quella di Vivona, suffragata da altri clienti del Margarita che quel giorno, a pranzo, avevano mangiato le lasagne senza accusare alcun malessere. Anche i dipendenti aveva consumato, a pranzo, le lasagne e anche loro non hanno riportato alcuna conseguenza. Ergo, la lasagna non era colpevole.

Prima di disputare la partita contro l'Aquarius i giocatori del Cus, il giorno prima, si erano allenati a Palermo. Dopo la trasferta a Trapani, il pranzo e la corsa all'ospedale.
Per Valeria Morsellino e per i suoi due dipendenti – assolti perchè il fatto non sussiste – il Pm aveva chiesto la condanna alla pena pecuniaria di 2000 euro. Ma la sentenza ha soprattutto riabilitato la regina della tavola: sua Maestà la lasagna.