Il ponte San Bartolomeo sul fiume omonimo, lungo la strada statale 187 che collega Castellammare del Golfo ad Alcamo, crollato la sera del 10 dicembre scorso 8 (si è sfiorata la tragedia). Il cedimento del costone della strada di San Cusumano, nel territorio di Erice, nel tratto iniziale della strada provinciale che da Trapani conduce a San Vito Lo Capo. Ed ancora la voragine aperta sulla strada statale 188 tra Salemi e Marsala, con il collegamento stradale interrotto nei due sensi di marcia e il crollo lungo il tratto della Strada Statale 113 all’altezza di Termini Imerese (in zona “Torrazza”), tra il bivio di Cerda e l’accesso allo svincolo autostradale (A18 e A19) “Agglomerato industriale.
Maltempo ma non solo.... - Sono questi alcuni dei danni più rilevanti dovuti al maltempo che nell’ultimo mese e mezzo ha messo in ginocchio la provincia di Trapani e l’intera Sicilia, con crolli, frane, straripamenti e strade bloccate in ogni provincia dell’Isola. Secondo l’azienda delle strade il cedimento del San Bartolomeo è avvenuto a causa delle piogge, ma è evidente che la manutenzione dei ponti e viadotti è del tutto insufficiente e poco o nulla è cambiato nonostante la tragedia del Morandi di Genova.
E il Ponte San Bartolomeo è solo l’ultimo di diversi ponti crollati in questi anni in Sicilia e nel resto d’Italia, in alcuni casi causando morti e feriti (qui si è sfiorata la tragedia). Sono tre quelli dell’Anas, crollati dopo quello del ponte Morandi. L'8 aprile 2020 il crollo in tutta la sua lunghezza del ponte sul fiume Magra, sulla strada provinciale 70 nei pressi di Aulla, che collega il paese di Santo Stefano Magra, in provincia di La Spezia, e Albiano Magra, in provincia di Massa Carrara, il 24 novembre 2019 il cedimento di un tratto dell'autostrada A6 lungo la Torino-Savona a causa di una frana.
Investimenti e manutenzione in calo - Per l'ennesima volta in Sicilia ma anche a livello nazionale, si prende atto di quanto poco sicuri sono le nostre strade, i nostri ponti e in genere le infrastrutture pubbliche. Dopo la tragedia del Ponte Morandi, il 14 agosto del 2018, il governo, le regioni italiane e le società di gestione di strade e autostrade si impegnarono affinché ciò che successe a Genova non si verificasse mai più. Da quel giorno, sono stati promessi controlli severi, investimenti e interventi di manutenzione straordinaria, ma di risultati a distanza di anni non se ne sono visti, e proprio strade, ponti e viadotti autostradali e non, nella maggior parte dei casi necessitano di interventi di messa in sicurezza e di accurati controlli alla loro conformazione strutturale. E purtroppo, con il passare del tempo il crollo di Genova e le 43 vittime sono state dimenticate e con loro le promesse di controlli e manutenzioni straordinarie.
Alcamo e Castallammare chiedono di ripristinare al più presto il ponte - E tornando al Ponte San Bartolomeo, i due comuni di Alcamo e Castellammare hanno riunito in una seduta unica i loro consigli comunali alla presenza del senatore Vincenzo Santangelo, del deputato nazionale Antonio Lombardo, e delle deputate regionali Valentina Palmeri ed Eleonora Lo Curto. I due consigli comunali hanno deciso di creare un’apposita commissione consiliare per vigilare sull'iter di ripristino della viabilità dopo il cedimento del ponte.
I 40 consiglieri di entrambi i comuni chiedono “agli organi di Governo regionale e nazionale il diritto alla mobilità in sicurezza con interventi straordinari di contrasto al dissesto idrogeologico e messa in sicurezza di strade interne e ponti nonché la dichiarazione dello stato di grave calamità ed emergenza al fine di assicurare in tempi brevi l'adozione delle misure atte a scongiurare il permanere della situazione determinatasi con il crollo del ponte, in particolare rimuovere quanto ceduto per evitare l'effetto diga e nelle more del progetto di un nuovo ponte con immediata copertura finanziaria, prevedere la collocazione di un ponte bailey o altro sistema di attraversamento o la realizzazione di una strada alternativa”.
Il sindaco Surdi - “Il Consiglio Comunale congiunto, pur derivando dal crollo del ponte, ci permette di confrontarci e di avviare una stagione di collaborazione concreta fra le nostre comunità fra le quali è auspicabile che non vi siano confini. Intanto, attraverso la collaborazione con la Regione, l’Anas e il Genio Civile Militare, che già nei giorni scorsi hanno fatto il sopralluogo presso il fiume San Bartolomeo, ci adopereremo affinché la criticità sia risolta nel più breve tempo possibile. Puntiamo ad un nuovo ponte per evitare ulteriori danni economici al territorio e disagi alla circolazione. Auspico quindi che, fra il nostro Comune e quello di Castellammare possa esserci una nuova stagione di dialogo anche affrontando altri temi quali il depuratore, il nuovo
Ospedale e il rilancio turistico del comprensorio del Golfo” .
L'intervento con una nota pubblica della deputata Valentina Palmeri dei Verdi - "Mentre strade e ponti della Sicilia continuano a franare e crollare, con danni incalcolabili alle comunità e all'economia della Sicilia, la politica regionale e nazionale continua a parlare del ponte sullo stretto. Un ponte che, andando avanti di questo passo, quando e se sarà mai completato unirà l'Italia continentale con una regione del tutto priva di collegamenti interni. I fatti di questi giorni hanno ancora una volta confermato quanto fragile sia la rete stradale Siciliana, con ulteriori crolli fra cui quello del ponte San Bartolomeo fra Alcamo e Castellammare del Golfo. Ancora una volta, quindi, è necessario essere molto pratici e realistici senza continuare a perdere tempo (e soldi) parlando di ipotesi fantafuturistiche. Come avevo già chiesto nei mesi scorsi con una interrogazione, il Governo deve immediatamente attivarsi, anche mediante la richiesta di assegnazione di fondi extraregionali, affinché si proceda ad una urgente e massiccia opera di manutenzione, se non anche di potenziamento, della rete stradale siciliana in tutte le sue articolazioni. Anche per questo, sto chiedendo che si convochi l'ANAS in Commissione trasporti dell'Assemblea Regionale, in modo che si possa avere un quadro chiaro dello stato delle nostre strade e ponti con una stima dei costi che occorre urgentemente affrontare per mettere in sicurezza le nostre infrastrutture, ad esempio anche valutando eventuali sostituzioni dei viadotti realizzati in precompresso, avviandoli ad un fine vita prevedibile e sostituendo le strutture interne con l'acciaio, come orami è prassi della stessa ANAS in altre parti d' Italia".
Il senatore Maurizio Santangelo, durante il suo intervento al consiglio comunale congiunto dopo il crollo del Ponte San Bartolomeo:"Di fronte all'emergenza determinatasi a seguito del crollo del ponte San Bartolomeo di Castellammare non possiamo permetterci tentennamenti, ma anzi dobbiamo lavorare insieme a tutti i livelli amministrativi per garantire il diritto alla mobilità del territorio trapanese" lo ha affermato il senatore del MoVimento 5 Stelle, Vincenzo Santangelo, durante il suo intervento nel corso del consiglio comunale straordinario indetto dai Comuni di Castellammare del Golfo e di Alcamo.
"Ritengo quasi superfluo sottolineare l'importanza fondamentale che tale infrastruttura riveste la nostra provincia, soprattutto per il collegamento tra i Comuni di Castellammare e Alcamo. Pertanto è necessario intervenire con massima urgenza anche con soluzioni transitorie al fine di ripristinare la fruizione di quel tratto. Al contempo, si deve dare massima priorità anche alla costruzione del nuovo ponte. Dal Ministero ho avuto rassicurazioni in tal senso. Ma adesso occorre unire le forze e sollecitare tutti i livelli amministrativi coinvolti. Da parte mia ci sarà il massimo impegno nel monitorare attivamente la concreta attuazione di questi impegni. Sarà fondamentale l'immediato ripristino del collegamento per garantire la mobilità dei cittadini, soprattutto in vista della stagione estiva. Altrimenti i danni economici per l'intera area sarebbero incalcolabili".
La demolizione di parte del viadotto S. Giuliano - Il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Giancarlo Cancelleri ha partecipato alla demolizione, con esplosione controllata, del Viadotto S. Giuliano, al km 62+700 della SS 640 “Strada degli Scrittori”. “Oggi un altro importante passo avanti per la SS640. Demolito qualche mese fa il vecchio Viadotto Salso, oggi abbiamo proceduto alla demolizione del Viadotto S. Giuliano. Dopo tante controversie e problematiche che hanno rallentato e bloccato i lavori su questa strada, con tanti sforzi, ricominciamo a vedere il completamento di importanti fasi dei lavori. I cantieri su questa infrastruttura procedono ed io, come promesso sarò presente ad ogni avanzamento per garantire l’esecuzione degli stessi e raccontare al territorio che quest’opera sarà presto consegnata” dichiara il Sottosegretario Giancarlo Cancelleri. “Il ponte San Giuliano, chiuso nel 2017, oggi è stato demolito per i primi 700 metri. Facciamo spazio alla ricostruzione del nuovo viadotto. In questi giorni al Mims stiamo rimodulando i fondi di sviluppo e coesione che ci permetteranno di avere il nuovo finanziamento di 58 milioni di euro, entro il 2021 avremo tutti i soldi disponibili. Grazie al progetto esecutivo di ricostruzione potremo già nel prossimo anno procedere alle determinazioni di Anas per la ricostruzione. Con la demolizione di oggi, facciamo inoltre spazio al completamento della bretella provvisoria che permetterà di avere una viabilità consona sia per il territorio di Caltanissetta che per quello di Agrigento”, continua il Sottosegretario.
“L’obiettivo continua ad essere quello di non fermare più i lavori fino a consegnare l’opera completa” ribadisce soddisfatto Cancelleri. “Mi preme sottolineare che la demolizione del Viadotto S. Giuliano non è assolutamente un capriccio, era un viadotto fortemente compromesso dal punto di vista strutturale, proprio perché non garantiva la sicurezza a chi lo percorreva, era chiuso al traffico da anni. Questo viadotto e la sua interdizione ha rappresentato il simbolo negativo di questo cantiere e dei disagi purtroppo subiti dalla comunità di questo territorio".
Dieci i ponti crollati tra il 2013 e il 2018 (ponte Morandi) - Tanti crolli e morti. Dal 2013 al 2018, al crollo del Ponte Morandi si sono verificati dieci crolli tra ponti stradali e autostradali italiani. La causa è da ricercare nella mancanza di investimenti per la manutenzione, ma anche nell’utilizzo anche del cemento armato. Materiale soggetto ad usura e facilmente indebolito dall’azione dell’acqua nei punti più deboli.
22 ottobre 2013. A causa di un nubifragio, nella notte tra il crolla il ponte a Carasco, in Liguria, sul torrente Strula. Le vittime sono due. 18 novembre 2013. In Sardegna si abbatte una forte alluvione che provoca il crollo di un ponte sulla strada provinciale Oliena-Dorgali. Un agente di polizia muore e tre suoi colleghi restano feriti. 6 agosto 2018. A seguito dell’esplosione di un’autocisterna di Gpl, crolla il viadotto-ponte dell’autostrada del raccordo di Casalecchio A1-A14. Un morto e 145 feriti. 7 luglio 2014. Crolla un tratto del viadotto Petrulla, sulla strada statale 626 tra Ravanusa e Licata, in provincia di Agrigento. Quattro persone, tra le quali una donna incinta, rimangono lievemente ferite. 25 dicembre 2014. Cede il viadotto Scorciavacche sulla statale Palermo-Agrigento. Era stato inaugurato il 23 dicembre. Questo incidente non ha coinvolto automezzi e non ha causato danni alle persone. 10 aprile 2015. A causa di una frana provocata dal maltempo, crolla un pilone del viadotto Himera sull’Autostrada A19 Palermo-Catania. Non vi furono feriti. 28 ottobre 2016. Crolla il cavalcavia di Annone, in provincia di Lecco, che passa sopra la “Valassina”, la SS 36 che collega Milano all’alta Brianza. Il ponte cede a causa del passaggio di un tir da oltre 108 tonnellate che trasporta bobine di acciaio: schiaccia l’Audi di Claudio Bertini, 68 anni, che perde la vita (potete leggere qui).23 gennaio 2017. Crolla un ponte in Calabria, il Fiumara Allaro, fortunatamente non c’è nessuna vittima. 9 marzo 2017. Il crollo del cavalcavia sull’A14 fra Loreto e Ancona provoca due morti e due feriti, coinvolgendo le automobili sottostanti. 18 aprile 2017. Crolla un viadotto della tangenziale di Fossano, in provincia di Cuneo. La struttura era stata realizzata negli anni Novanta e inaugurata nel 2000. Solo per un caso non ci sono state vittime: sopra non stava passando nessuno.
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