La Corte d'Assise d'appello, presieduta da Angelo Pellino e da Vittorio Anania, ha chiesto e ottenuto dal presidente della Corte d’Appello, Matteo Frasca, altri 90 giorni di tempo per scrivere le motivazioni della sentenza di secondo grado del processo Trattativa Stato-mafia con la quale il 23 settembre scorso, ha disposto l'assoluzione dell'ex senatore Marcello Dell'Utri, dell'ex capo del Ros, il generale Mario Mori, del generale Antonio Subranni e dell'ufficiale dei carabinieri Giuseppe De Donno con la formula “il fatto non costituisce reato”.
Con la stessa sentenza, la Corte di assise di appello aveva ridotto la pena a 27 anni per il boss corleonese Leoluca Bagarella e confermato quella per il medico-boss Antonino Cinà. Con la sentenza di settembre, la Corte ribaltò il giudizio del maggio 2018 con cui in primo grado erano stati condannati a 28 anni di carcere il boss Leoluca Bagarella, a 12 anni Dell'Utri, Mori, Subranni e Cinà. Le motivazioni del primo grado erano contenute in circa cinquemila pagine.