"Ho scelto di non candidarmi a Milano perche' non ero interessato a guidare quella procura. Ho presentato domanda per la Direzione nazionale antimafia perche' ritengo sia piu' in linea con quanto da me fatto fino a questo momento. Vedremo", così il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, in una intervista pubblicata da Il Resto del Carlino. Tra i temi affrontati da Gratteri anche quello dello sviluppo del Sud: "Mi auguro che i soldi destinati al Sud dal Pnrr contribuiscano a interrompere la fuga di cervelli che impoverisce le nostre terre. E' un peccato perderli dopo averli formati. Spesso, quando si arriva alla laurea, il professore piu' che il meritato titolo di studio, allo studente sembra ironicamente consegnare il passaporto".
Parole come mafia e 'ndrangheta sono uscite dal radar del governo? "Purtroppo, si'". Ne e' certo il Gratteri, rispondendo alle domanda. "Quella che doveva essere una priorita' bipartisan - ha spiegato il procuratore di Catanzaro- e' scomparsa dall'agenda politica". Gratteri anche confermato il suo giudizio negativo sulla riforma della giustizia: "Prima della riforma bisognava snellire l'iter dei processi, informatizzandoli. Sara' sempre piu' difficile condannare persone per reati contro la pubblica amministrazione, corruzione, reati ambientali, omicidi colposi e quant'altro. Mi indigna quando si ripete che questa riforma - ha aggiunto - sia stata fatta per ottemperare a una richiesta dell'Unione Europea. L'Ue ci aveva chiesto la riforma del processo civile e non di quello penale e, comunque, certamente non ci ha chiesto di 'tagliare' i processi con la scure".