L’Assemblea regionale siciliana nella seduta del 18 dicembre 2021 ha rinviato ancora una volta le elezioni di secondo livello negli Enti di area vasta, previste per il mese di gennaio del 2022 espostate in data successiva “non oltre il 31 agosto 2022”.
Contemporaneamente è stata però approvata una norma transitoria che limita i poteri dei Commissari Straordinari dei Liberi Consorzi Comunali che potranno svolgere solo le funzioni dei Presidenti di tali Enti, mentre le funzioni dei Consigli dei Liberi Consorzi verranno svolte da un organo di nuova costituzione rappresentato dalle Assemblee dei Sindaci dei Liberi Consorzi Comunali, con compiti molto importanti in tema di indirizzo politico e di approvazione dei
bilanci dell'Ente.
Così per contrastare le posizioni di coloro che erano contrari alla proroga delle varie gestioni commissariali di questi Enti che ormai da molti anni non sono più amministrate da organi democraticamente eletti, si è scelto di limitare i poteri dei Commissari Straordinari che finora avevano garantito il funzionamento più o meno regolare di questi Enti, introducendo questo nuovo organo assembleare nel tentativo di ristabilire una certa parvenza di gestione democratica
che rischia però seriamente di compromettere l'efficienza di tutto il sistema.
Tutto ciò può infatti rappresentare, a detta del Commissario straordinario del LCC di Trapani, dr. Raimondo Cerami, un serio pericolo di compromettere definitivamente il funzionamento degli Enti di area vasta che già a partire dalla legge di riforma delle ex Province (L.R. n.15/2015) avevano dovuto subire forti criticità finanziarie , soprattutto a causa della notevole riduzione subita dei trasferimenti nazionali e regionali. Non tutti ricordano che su questi Enti grava tuttora il famoso “prelievo forzoso” da parte dello Stato, che ha determinato una sensibile riduzione delle risorse economiche (nell’ordine di svariati milioni di euro all’anno) che hanno giocoforza limitato i servizi alla comunità amministrata. A ciò va aggiunto anche il problema della cristallizzazione della dotazione organica che ha impedito alle ex Province siciliane qualsiasi capacità assunzionale, nelle more che si completasse la legge di riforma.
Oltretutto a Trapani queste difficoltà si sono sommate a quelle organizzative e strutturali dell’Ente, le cui competenze erano state divise in sei settori attribuiti a un unico Dirigente di ruolo che però nel 2018 è stato collocato a riposo; sicchè l’Ente è stato retto negli ultimi anni dal solo Segretario Generale coadiuvato da alcuni funzionari responsabili titolari di Posizioni Organizzative.
E tuttavia va ricordato che, nonostante queste ingenti difficoltà finanziarie e organizzative che hanno portato diversi LCC e le Città metropolitane siciliane, durante il periodo dei rispettivi commissariamenti, sull’orlo del dissesto finanziario, il Libero Consorzio Comunale di Trapani durante tutti gli anni di gestione del dr. Cerami a partire dal gennaio del 2017 è riuscito sempre a chiudere per tempo i bilanci in pareggio.
Ciò è stato reso possibile soprattutto per effetto di un articolato piano di dismissione di tutte le partecipazioni del LCC avviato nel 2013 e di una oculata politica di riduzione delle spese, ma anche grazie all’approvazione di un rigoroso piano di razionalizzazione degli immobili scolastici in locazione su tutto il territorio provinciale con la progressiva riduzione degli affitti scolastici, che ha fatto registrare una riduzione della spesa annuale per fitti passivi di oltre
4.500.000,00.