"La nostra è una scelta chiara: tutelare il più possibile la presenza e, con essa, i nostri ragazzi e i bambini che vengono da due anni difficili, caratterizzati da discontinuità che hanno segnato il loro apprendimento".
Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi risponde così a chi vuole rinviare la riapertura delle scuole e ricominciare con la Dad. In queste ore frenetiche, da nord a sud, presidi, sindaci, presidenti di regione, stanno chiedendo un rinvio delle lezioni in presenza. Per il Governo invece la linea è quella di scongiurare la Dad finchè ci sono le condizioni.
Il ministro dell'istruzione Bianchi intervistato dal Corriere della Sera spiega la linea del governo, e lancia un appello alla responsabilità di tutti, soprattutto ai presidenti di regione che stanno forzando con ordinanze la chiusura delle scuole, come De Luca in Campania.
"Ho incontrato i rappresentanti sindacali dei presidi parlato con molti dirigenti scolastici, ascoltandone le preoccupazioni. Nessuno vuole lasciarli soli o scaricare responsabilità su di loro. Il governo ha approvato, con forza di legge, misure a tutela della scuola in presenza e in sicurezza, come era stato richiesto anche dai dirigenti. Si tratta di applicarle, tutti insieme. E di affrontare, insieme, anche le eventuali difficoltà".
Nessun governo nazionale dei grandi Paesi europei, come Francia o Spagna - sottolinea -, ha chiuso le scuole", che "devono essere le ultime a chiudere". "Il ricorso massiccio alla dad, oggi, come se i vaccini non ci fossero, sarebbe un errore", ripete Bianchi, che individua proprio nella profilassi il motivo per mantenere le lezioni in presenza.