10,30 - L'assessore del comune di Palagonia, Antonino Ardizzone, è stato arrestato dai carabinieri del comando provinciale di Catania per concorso nell’omicidio di Francesco Calcagno, assassinato nel paese della Piana di Catania il 23 agosto del 2017. Secondo l’accusa «avrebbe fatto da tramite tra il mandante ed alcuni esponenti di rilievo della cosca mafiosa della Stidda per il reperimento del killer, per vendicare la morte di Marco Leonardo», ucciso da Calcagno. Le indagini dei militari dell’Arma sono state coordinate dalla Procura distrettuale di Catania.
Leonardo, 41 anni, fu ucciso in un bar sempre a Palagonia, il 5 agosto del 2016. Il giorno seguente Calcagno si costituì ai carabinieri e confessò di avere sparato al termine di una lite avvenuta per un credito di tre mila euro.
Dopo avere scontato un periodo di detenzione in carcere proprio in relazione all’omicidio del consigliere comunale e un altro ai domiciliari in una località del Nord Italia, era tornato in libertà, rientrando a Palagonia in attesa del giudizio, quando fu ucciso. Per l’omicidio di Calcagno in carcere era già finito Luigi Cassaro, 49 anni di Licata. Adesso il nuovo arresto e l’accusa di omicidio per Ardizzone. Le indagini sono state avviate a dicembre scorso grazie ad acquisizioni info-investigative che, seppur in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio tra le parti, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Ardizzone - assessore comunale a Palagonia dal luglio 2020 - inquadrando il delitto sia come ritorsione nei confronti di Calcagno per l’omicidio del consigliere comunale Leonardo, sia come uno strumento per affermare la presenza anche sul territorio di Palagonia di un gruppo mafioso vicino alla "Stidda", tradizionalmente operante nell’agrigentino e di cui l’indagato farebbe anche parte
In particolare, secondo quanto emerso dal riesame dei contatti tra i sospettati dell’epoca e le attività tecniche compiute, Ardizzone su richiesta del mandante (da individuarsi tra i soggetti vicini al consigliere Leonardo), si sarebbe attivamente adoperato, con l'aiuto di esponenti di rilievo del sodalizio mafioso - dallo stesso conosciuti come tali - per la ricerca e il reperimento del killer che avrebbe dovuto eseguire materialmente l’omicidio di Calcagno. Le indagini continueranno per individuare coloro che hanno preso parte, a vario titolo, al cruento omicidio, in relazione al quale è già stato allo stato condannato con sentenza definitiva a trent'anni Luigi Cassaro, tratto in arresto nei primi giorni di settembre 2017 con l’accusa di essere l’esecutore materiale.
07,00 - E' finito in carcere un assessore del Comune di Palagonia, in provincia di Catania. Si tratta di Antonino Ardizzone, assessore alle attività ricreative.
Per lui l'accusa è di concorso nell'omicidio di un uomo, Francesco Calcagno, compiuto nel 2017. Secondo la Procura l'omicidio è avvenuto per agevolare un gruppo mafioso legato alla "Stidda".
Calcagno è stato assassinato nel paese della Piana di Catania il 23 agosto del 2017.
Per la Dda il delitto "sarebbe stato commesso per agevolare un gruppo mafioso legato alla 'Stidda' e avrebbe collegamenti con l'uccisione, il 5 agosto del 2016, del consigliere comunale Marco Leonardi".
L'arresto è stato eseguito da carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Catania e della compagnia di Palagonia in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Catania su richiesta della Procura distrettuale.
Per l'uccisione di Calcagno, assassinato con cinque colpi di pistola in un fondo agricolo, i carabinieri il 7 settembre del 2017 hanno arrestato il presunto autore materiale del delitto, Luigi Cassaro, 54 anni. Per la sua identificazione fu autorizzata la diffusione di un video in cui si vedeva l'uomo armato di pistola inseguire la vittima e poi fuggire. Calcagno, nell'ottobre del 2016 uccise a colpi di pistola in un bar, Marco Leonardo, un consigliere comunale eletto in una lista civica, anche lui armato. Dopo si costituì ai carabinieri confessando l'omicidio, sostenendo di avere agito per legittima difesa e parlando di un credito che vantava dalla vittima. Anche in quel caso la dinamica del delitto fu ricostruita grazie a un video.