Il gup del tribunale di Palermo, Paolo Magro, ha disposto il rinvio a giudizio di nove dei trenta iniziali imputati coinvolti nell'inchesta Xidy che ha smantellato il mandamento mafioso di Canicattì e fatto luce sui rapporti tra le varie famiglie mafiose, collegate e sotto le direttive di Matteo Messina Denaro
Erano due i boss a capo del mandamento di Canicattì: l'anziano Calogero Di Caro e l'imprenditore mafioso Giancarlo Buggea che, dopo essere tornato uscito dal carcere, ha ricominciato la sua attività, assieme alla sua compagna, l'avvocato Angela Porcello,arresta nel corso dell'operazione dello scorso anno. La Porcello avrebbe strumentalizzato la sua attività di legale per incontrare il boss Falsone al 41 bis e passare i suoi messaggi all'esterno ma avrebbe fatto da "cassiera" del mandamento.
Nell'inchiesta Xidy è finito anche l'ispettore di polizia Filippo Pitruzzella -, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa: secondo la Dda avrebbe fatto da talpa rivelando indagini riservate sul loro conto e informandoli delle attività di polizia in corso.
Due avvocati di Canicattì - Annalisa Lentini e Calogero Lo Giudice – sono, invece, accusati di falso e procurata inosservanza di pena perchè avrebbero, insieme alla collega Porcello, falsificato la data di spedizione di una raccomandata al fine di rimediare a un errore nella presentazione dell'atto di appello di una condanna, nei confronti di un cliente della Porcello, che era diventata definitiva.
La prima udienza del processo si terrà il 23 marzo davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento. Questi i 9 imputati rinviati a giudizio: Giuseppe Falsone, boss ergastolano di Campobello di Licata; Antonino Chiazza, 51 anni, di Canicattì; Pietro Fazio, 48 anni, di Canicattì; Santo Gioacchino Rinallo, 61 anni di Canicattì; Antonio Gallea, 64 anni di Canicattì; Filippo Pitruzzella, 60 anni, ispettore della polizia in pensione; Stefano Saccomando, 44 anni di Palma di Montechiaro; Calogero Lo Giudice, 47 anni di Canicattì; Calogero Valenti, 57 anni, residente a Canicattì.
In 19, invece, hanno scelto il rito abbreviato. Per loro l’udienza continua il prossimo 17 marzo con la requisitoria dei pubblici ministeri. Si tratta di Giancarlo Buggea, imprenditore canicattinese, figura apicale dell’inchiesta ed ex compagno dell’avvocato Porcello; la stessa Angela Porcello, 51 anni; Luigi Boncori, 69 anni, di Ravanusa; Luigi Carmina, 55 anni, di Caltanissetta; Simone Castello, 71 di Villafrati; Emanuele Cigna, 21 anni, di Canicattì; Giuseppe D’Andrea, 50 anni, assistente capo di polizia, di Agrigento; Calogero Di Caro, 74 anni, boss di Canicattì; Vincenzo Di Caro, 40 anni di Canicattì; Gianfranco Gaetani, 53 anni, di Naro; Giuseppe Grassadonio, 50 anni di Agrigento; Annalisa Lentini 41 anni di Agrigento; Gaetano Lombardo, 64 anni e Gregorio Lombardo, 66 anni, entrambi di Favara; Antonino Oliveri, 36 anni, di Canicattì; Calogero Paceco, 56 anni, di Naro; Giuseppe Pirrera, 62 anni, di Favara e Giuseppe Sicilia, 42 anni, di Favara. La posizione di Matteo Messina Denaro è stata stralciata in quanto latitante.