“Tutte le persone a bordo sono stanche e stremate dal lungo viaggio in mare e dalla permanenza in Libia caratterizzata da violenze e torture”. E' questo l'allarme di Alida Serrachieri, responsabile medico a bordo della Geo Barents, nave di Medici senza frontiere che ha salvato 439 migranti in sei diverse operazioni di soccorso al largo delle coste libiche, l’ultima delle quali avvenuta il 21 gennaio scorso. La nave si ttrova ora in navigazione nel Mediterraneo in attesa di un porto dove attraccare.
Le autorità italiane e per due volte Malta hanno negato lo sbarco nei loro porti. “Dopo le visite mediche effettuate a bordo, abbiamo riscontrato persone con traumi o affette da malattie croniche. Le cattive condizioni meteo di questi giorni hanno accresciuto il malessere generale delle persone a bordo. Siamo ora in attesa di un porto sicuro in modo tale che tutte le persone possano avere un’adeguata presa in carico”, afferma la Serrachieri, dicendo che la situazione è ormai insostenibile.
A bordo della nave di Msf la donna sta curando tanti minori e persone sottoposte a torture e violenze nei campi di detenzione libici, la situazione è sempre più difficile.