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27/01/2022 07:05:00

La lite, il massacro: cosa sappiamo della strage di Licata

 Una strage si è consumata a Licata, nell'Agrigentino: un uomo ha ucciso il fratello, la cognata e i due nipotini.

Angelo Tardino, 48 anni, ha ucciso a colpi di pistola il fratello Diego, di 45 anni, la moglie di quest’ultimo e i suoi due figli, di 15 e 11 anni.

Una tragedia che ha lasciato un’intera città senza parole, per via dell’efferatezza con cui è stato compiuto lo sterminio.

Secondo una ricostruzione fornita dall’Adnkronos, Angelo Tardino si è recato in mattinata a casa del fratello Diego, anziché andare a lavorare in campagna. Tardino aveva con se addirittura tre pistole. I due hanno quindi iniziato a litigare, al culmine di un rapporto incrinato a causa di alcuni dissidi per la divisione di terreni coltivati e un pozzo.

A quel punto Tardino ha tirato fuori una pistola e ha sparato più volte al fratello. Dopodiché si è diretto, stanza per stanza, alla ricerca degli altri componenti della famiglia. La cognata di Tardino è la prima a perdere la vita, poi è stata uccisa la nipote 15enne e infine il nipotino di appena 11 anni, trovato ore dopo sotto il letto.

Dopo la strage, Tardino ha chiamato la moglie e le ha rivelato quanto era successo: “Ho fatto una follia, li ho ammazzati tutti. Ora mi ammazzo“. La moglie, nel panico, ha chiamato i carabinieri avvisandoli del pericolo imminente.

Gli agenti allora hanno telefonato Tardino, che era sul punto di costituirsi. Poi però ha cambiato idea e ha interrotto i contatti con i militari, facendo perdere le proprie tracce.

Poco dopo i carabinieri sono riusciti a rintracciarlo sotto un cavalcavia, ma era troppo tardi. Con due colpi di pistola Tardino ha provato a togliersi la vita. L’uomo è stato trasferito in eliambulanza all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta ma le ferite erano gravissime, ed è morto nel pomeriggio.

La tragedia ha gettato in uno stato di choc l’intero comune. Il sindaco Pino Galanti ha proclamato il lutto cittadino, e all’Adnkronos ha affermato: “Siamo sconvolti, distrutti, per l’accaduto. Una strage inimmaginabile, una tragedia che ha devastato la nostra comunità”.

“Non ci sono parole per commentare la tragedia che ha colpito la nostra città. Siamo vicini ai familiari delle vittime. Nel giorno in cui saranno celebrati i funerali a Licata sarà lutto cittadino“, ha concluso.

La popolazione scolastica licatese è in lutto per la morte di Alessia e Vincenzo Tardino, i due ragazzini vittime del raptus omicida dello zio Angelo. Alessia aveva 15 anni e frequentava la seconda A del Liceo “Vincenzo Linares”, indirizzo classico. Ieri mattina era assente quando l’insegnante ha chiamato l’appello: erano le 8. Dopo un’ora è giunta la notizia della sua morte che ha lasciato nello sconforto insegnanti ed alunni. Le lezioni, nella classe frequentata da Alessia sono state sospese. I compagni di classe, in lacrime, sono stati mandati a casa. Luisa, la sua compagna di banco non si dava pace: «Ma perché proprio lei? Si ripeteva in lacrime l’amica».