Abbiamo vissuto in questi ultimi due anni di pandemia una fase che condizionerà il futuro delle prossime generazioni. L'emergenza pandemica ci ha costretti a cambiare i nostri stili di vita e le nostre abitudini.
Oggi, non si può immaginare di essere fuori dal dibattito politico o di mancare all'appuntamento per un possibile sviluppo del nostro territorio, tirandosi indietro. Rappresentare il territorio oggi è importante. La nostra Provincia spesso è stata dimenticata. Uno straordinario territorio, con enormi potenzialità mai messe a sistema secondo una logica comune, ha pagato un prezzo altissimo. Non si è puntato, in maniera strategica, alla sinergia tra le varie città, alimentando di fatto sterili campanilismi.
L’attuale governo regionale ha evidenziato tutte le falle di una politica che dopo più di quattro anni non è riuscita a fornire adeguate risposte ai siciliani rispetto ai bisogni primari. Lo smarrimento e le incertezze campeggiano riguardo alle mancate prospettive future. Gli obiettivi, rispetto all'utilizzo delle ingenti risorse comunitarie di cui è destinataria la Sicilia, non sono stati raggiunti. E cosa assai più grave, l’Amministrazione regionale ha perso l’occasione di riorganizzare la Sanità, lasciandola a brandelli e in un costante stato di precarietà, la burocrazia si è nutrita di autoreferenzialità in un momento critico e delicato lasciando l’utenza smarrita. Sono saltati i punti fermi per molti pazienti che hanno visto rinviare screening o interventi chirurgici. Tutto ciò è intollerabile. I cittadini in situazione di vulnerabilità, non possono pagare un prezzo così alto.
Per non parlare della situazione disastrosa in cui versano le infrastrutture, le reti viarie, i ponti ed i mancati interventi a tutela dell'assetto idrogeologico del territorio, in passato devastato da migliaia di interventi abusivi sul territorio, anche a causa di una adeguata programmazione. Purtroppo l'elenco sarebbe ancora più lungo e denota l'incapacità nel governare la Sicilia che è sotto gli occhi di tutti. La nostra Regione vive una preoccupante fase di mancata opportunità di rinascita.
Senza tanti giri di parole, come sono solito fare, ho messo a disposizione del Pd la mia disponibilità verso un’eventuale candidatura per le prossime elezioni regionali.
Sono sempre stato un uomo che ha scelto da che parte stare e credo che - oggi più di ieri - si avverte pressante la necessità di esprimere candidature che, fuori dalle logiche personalistiche, sappiano interpretare le reali esigenze dei territori e di tutti i cittadini, spiazzati di fronte a tanta incertezza, ineffficenza e pressappochismo.
Le categorie produttive necessitano di attenzioni e sostegno. I giovani chiedono subito e senza tentennamenti di diventare protagonisti del proprio futuro. E' necessario sostenerli, rimuovendo gli ostacoli che impediscono di realizzare innovative prospettive. Gli agricoltori e i pescatori stentano a tenere in piedi due settori vitali per la nostra economia che rappresentano anche l’anima e la storia della nostra isola. Spesso vengono dimenticati e lasciati al loro destino.
Una palude dalla quale dobbiamo assolutamente uscire, perché merito e competenza, unitamente a senso etico, sono il punto di partenza per la tutela del bene comune.
Abbiamo bisogno di riaccendere la fiducia e la speranza dei cittadini nei confronti delle Istituzioni e l’unico modo per riuscirci è con i fatti. Molte cose si possono cambiare con azioni concrete di donne e uomini in grado di battersi con passione e dedizione dentro le istituzioni. La mia esperienza di politico e amministratore mi porta a fare un passo avanti in questo momento di possibile svolta per il nostro Paese e la nostra Provincia. E' necessario attrezzarsi ed essere pronti per intercettare le ingenti risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dalla nuova politica di coesione 2021-2027.
La mia è una disponibilità al servizio della comunità, non vuole essere una presunzione o prelazione di candidatura.
Con questo spirito e motivazioni mi accingo ad avviare una campagna di incontri perché l’ascolto risulta essere il primo elemento di una politica a servizio della comunità, confidando che i cittadini possano tornare numerosi al voto con la speranza che anima il desiderio di cambiamento.
Dario Safina