Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
16/02/2022 22:30:00

“Che fine hanno fatto i 200 milioni per le famiglie siciliane in difficoltà?”
 

“In principio erano 200 i milioni di euro che il Parlamento siciliano aveva stanziato con apposita legge finanziaria del 2020, per favorire le famiglie più in difficoltà a seguito della sopraggiunta pandemia.

Oggi, a distanza di due anni, in Commissione di monitoraggio e attuazione delle Leggi all'Ars, alla presenza del dirigente generale del Dipartimento regionale della programmazione, di una rappresentanza dell'Irfis e del Dipartimento alla famiglia, abbiamo scoperto che delle risorse medesime, 100 non fanno più parte di tale disponibilità, mentre dei restanti 100, ben 47 milioni di euro sarebbero ancora residui, quindi non ancora assegnati. Più volte durante l’audizione in Commissione abbiamo preteso una risposta in merito a chi, in deroga alla decisione del più antico Parlamento del mondo, abbia pensato di stornare altrove 100 milioni da finalità essenziali come gli aiuti ai più disagiati – sotto forma di buoni spesa e sostegni di contrasto alla povertà”. Lo affermano in una nota congiunta la deputata regionale di Forza Italia, Daniela Ternullo e la deputata regionale della Lega, Marianna Caronia.   

“Non è possibile che per una brutta pagina di mala burocrazia – concludono le due Parlamentari - o specifiche volontà di qualcuno, si calpestino delle norme approvate da un civico consesso come l’Assemblea regionale siciliana. Visto che ormai il danno è fatto, quantomeno si decida di salvare il salvabile e destinare i 47 milioni di euro residui alle casse comunali per sostenere i più bisognosi.  Pertanto, abbiamo chiesto in commissione che sia dal Dipartimento programmazione che da quello alla famiglia, sia fatta una ricognizione tra i Comuni, per stabilire chi, a seguito di esplicita richiesta, ha più necessità”. 


Ok dell'Ars al fondo per le imprese dissequestrate
“È un momento importante per il Parlamento siciliano, considerato che il fenomeno attenzionato si è sviluppato perlopiù in questa regione. L’approvazione del disegno di legge voto sarà un’azione di impulso per il Parlamento nazionale e sono certo che, analogamente all’istituzione di altri fondi, sarà dedicata particolare attenzione agli imprenditori delle aziende dissequestrate con provvedimento definitivo per garantire loro un risarcimento e quindi una sana ripartenza. Per questo confido nel sostegno di tutti i colleghi deputati, al di là dell’appartenenza politica”. È quanto afferma il deputato regionale di Forza Italia Mario Caputo, primo firmatario della norma, durante la seduta odierna all’Ars che ha previsto, tra i punti all’ordine del giorno, la discussione del ddl “Schema di progetto di legge da proporre al Parlamento della Repubblica, ai sensi dell'articolo 18 dello Statuto della Regione, recante "Disposizioni concernenti Istituzione di un fondo di solidarietà per l'erogazione di contributi per le aziende sequestrate e dissequestrate con provvedimento definitivo”, approvato con 24 voti favorevoli su 42 deputati presenti.  

Il dibattito proposto dal Parlamentare, è stato preceduto dall’iniziativa politica dello scorso 19 gennaio a Roma, presso la Sala Caduti Nassirya di Palazzo Madama. In tale occasione, l’on. Caputo è intervenuto durante la conferenza stampa indetta dalla senatrice di Forza Italia Gabriella Giammanco – prima firmataria del ddl presentato in Senato - e alla presenza del capogruppo di Forza Italia in Senato Anna Maria Bernini, del Sen. Maurizio Gasparri, del Sen. Giacomo Caliendo, del Sen. Renato Schifani, della deputata alla Camera On. Matilde Siracusano e del Dott. Pietro Cavallotti, la cui azienda familiare ha subito dei danni a causa dell’applicazione di misure di prevenzione poi revocate.  

“Sono molto soddisfatto – conclude Caputo, a seguito della votazione. È mia intenzione, pertanto, ringraziare tutti i colleghi deputati che hanno scelto, al di là del colore politico, di supportare la mia proposta, esprimendo voto favorevole e permettendo di portare al vaglio del Parlamento nazionale il disegno di legge voto, già condiviso dagli esponenti di Forza Italia alla Camera dei Deputati ed al Senato. Ricordo che il medesimo testo è già stato presentato nell’aula di Montecitorio dall’On. Matilde Siracusano, a conferma che il Partito ha da sempre assicurato massima attenzione all’argomento. Ritengo sia necessario evitare alle aziende compromesse dalla gestione dell'amministrazione giudiziaria, di affrontare ulteriori procedimenti, come quello fallimentare”. 

“Mozione di sfiducia a Musumeci? Il M5S la rivoterebbe”
“Una nuova mozione di sfiducia a Musumeci? Il M5S non potrebbe che votare a favore. Già in passato il M5S ha promosso e votato un atto del genere contro il presidente della Regione, che, a più riprese e praticamente in tutti i settori, ha confermato la sua inadeguatezza a rimanere a palazzo d'Orleans. Prima va a casa Musumeci, prima i siciliani cominceranno a respirare”.
Lo afferma il capogruppo del M5S all'Ars, Nuccio Di Paola.