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25/02/2022 08:47:00

L'invasione russa in Ucraina, la situazione. Anche in Sicilia appelli per la pace

Prima giornata di combattimenti in Ucraina, dove è iniziata l’invasione russa, dopo il riconoscimento da parte di Mosca delle repubbliche indipendenti del Donbass. Esplosioni, morti e feriti in almeno sette città.

Si combatte a trenta chilometri da Kiev, dove il secondo aeroporto della capitale sarebbe già nelle mani dei russi. 

Il presidente russo Vladimir Putin ha esortato le forze ucraine a consegnare le armi e "andare a casa". Le truppe russe sono penetrate nella regione di Kiev, conquistata anche l'area di Chernobyl. "Forze nemiche di sabotaggio sono entrate a Kiev, ma io resto qui", ha dichiarato il presidente Zelensky. Stoltenberg: "Abbiamo attivato il piano di difesa della Nato". Intanto l'Ue annuncia nuove dure sanzioni nei confronti di Mosca. Biden accusa: Putin vuol "decapitare" il governo di Kiev. Intanto gli Alleati occidentali stimano che Kiev potrebbe cadere in mano alle forze russe "nel giro di poche ore". Intanto il governo ucraino dichiara la mobilitazione generale e distribuisce 10mila fucili ai civili. Secondo il Pentagono, la Russia ha lanciato 160 missili in territorio ucraino.

È di 137 morti e 316 feriti il bilancio della prima giornata di combattimenti in Ucraina. Lo ha annunciato il presidente Volodymyr Zelensky.

Scrive Mattia Feltri, su La Stampa:

In un giorno così più che mai bisogna ricordare che Vasilij Grossman nacque nell’Ucraina centrale. In Tutto scorre… raccontò della tremenda carestia indotta in Ucraina dall’indiavolato Stalin negli anni Trenta. Fu requisito tutto il grano riservato alla semina, «lo cercavano come se non fosse grano, ma bombe». «Il villaggio rimase solo, tutto attorno il deserto, e nelle isbe gente affamata». «Non trovavi un gatto né un cane: se l’erano battuta, avevano paura degli uomini, i loro occhi si era fatti selvaggi». I bambini «avevano teste pesanti come palle di cannone, colli sottili come quelli delle cicogne, nelle mani e nei piedi vedevi il movimento di ogni ossicino». «Stalin di grano ne aveva: premeditatamente quella gente fu uccisa per fame». «Facevano a pezzi i morti e li cuocevano, uccidevano i propri figli e li mangiavano». «Morivano prima i bambini, i vecchi, poi quelli dell’età mediana. Dapprincipio li sotterravano, poi smisero. Sicché i morti stavano buttati per le strade, nei cortili». «Tutto il villaggio era morto». Infine disse quello che, da ucraino, pensava dei russi: «I tratti caratteristici dell’anima russa non sono nati dalla libertà, ché l’anima russa è schiava da millenni. Che può dare al mondo una schiava millenaria, pur se diventata potente?».
 

Il vessillo arcobaleno della con la scritta “PACE” sventola da qualche ora al Palazzo Municipale di Marsala. Un gesto simbolico contro i venti di guerra che spirano da stanotte dopo l'attacco militare da parte della Russia contro l'Ucraina.

«Il consiglio comunale di Marsala condanna l'invasione russa dell'Ucraina. Un atto di guerra ingiustificato che, come sempre, sarà pagato dai popoli con morti e sofferenze». Lo scrivono in una nota congiunta, il presidente del Consiglio Comunale Vincenzo Sturiano e i gruppi consiliari dell'assemblea cittadina marsalese. 
 

Un ordine del giorno di solidarietà all'Ucraina è stata approvata dall'Ars, il parlamento siciliano.

“Esprimiamo la nostra forte preoccupazione per l’escalation delle operazioni belliche in Ucraina”. Ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente dell’ANCI Sicilia. “Confidiamo in un immediato intervento delle organizzazioni umanitarie internazionali che consenta l'accesso e l'assistenza in maniera sicura e senza ostacoli a tutte le persone bisognose – continua Orlando – e ci auguriamo che proseguano, senza sosta, gli sforzi diplomatici per sollecitare il cessate le armi e per scongiurare che lo scontro, appena iniziato, si possa trasformare in un conflitto di grandi dimensioni”.