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12/03/2022 00:35:00

E' l'ora di una diplomazia vincente

La diplomazia. L’arte di trattare, per conto dello stato, affari di politica internazionale. 

Nella pratica sono le operazioni d'insieme attraverso le quali uno stato mantiene le normali relazioni con altri soggetti di diritto transnazionale, al fine di attenuare e risolvere eventuali contrasti di interessi e di favorire la reciproca collaborazione per il soddisfacimento di comuni bisogni; esiste anche quella definita aperta che, propugnata soprattutto dagli Stati Uniti d’America a partire dagli anni della prima guerra mondiale, è caratterizzata dalla tendenza a informare, entro certi limiti, la pubblica opinione di trattative e orientamenti di politica estera.

Si esplicita con un complesso d'organi per mezzo dei quali uno stato mantiene i rapporti con le altre nazioni. Nell'accezione figurativa è: tatto, finezza, abilità nella trattazione di affari delicati e che richiedono prudenza, o anche nelle relazioni tra persona e persona, la si utilizza nell'agire,parlare e nel procedere.

L'Ucraina è nella terza settimana di guerra,nel frattempo nella speranza di tutti in una tregua, in Turchia si sono incontrati i ministri degli esteri di Kiev e Mosca con la presenza dell'omologo turco.La trattiva ha prodotto il nulla, per ammissione dello stesso Lavrov quella significativa si svolge a Brest in Bielorussia. Erdogan lavorerebbe ad un summit Zelensky-Putin con la sua mediazione.La soluzione primaria è la negoziazione, ma è giunto il momento di un salto di qualità contrattuale degli interlocutori, ottima l'idea del presidente di Ankara ma i garanti oltre lui devono essere gli Usa, Ue e Cina. Pechino non è molto gradita dell'Occidente ma è l'unica a poter esercitare una moral suasion convincente sullo zar è la sua partecipazione dovrebbe rassicurarlo.

Il trattato deve essere chiaro non ambiguo e persuadere gli attori,già due dal 2014 il protocollo Minsk1 e 2 sono stati oggetti di controversia e disattesi dalle parti, con l'Ucraina che da subito si è lamentata dell'iniquità dell'accordo. Le armi devono tacere, è disumano assistere alle scene di morte e dolore per il bombardamento dei presunti corridoi umanitari e a quello di un ospedale pediatrico,e altrettanto feroce vedere l'esodo di un popolo tra neve,gelo e viaggi in treni stipati-eufemismo- a Kiev, Mariupol e Charkiv il rischio di guerriglia urbana è notevole. È l'ora di una diplomazia vincente.


Vittorio Alfieri