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24/03/2022 06:00:00

Il porto abusivo di Selinunte. Musumeci, i vecchi sindaci e i soldi spesi nei decenni

 Musumeci una settimana fa ha promesso che, prima della fine del suo mandato da presidente della Regione Siciliana, ci sarà un progetto esecutivo del porto di Marinella di Selinunte, pronto per ottenere i finanziamenti.

Intanto i lavori commissionati dal suo assessorato regionale vanno avanti, tra ricostruzione della banchina di terra e bonifica dello specchio acqueo intasato da posidonia e sabbia (ed altro).

Musumeci però non sa che, quando ad occuparsi delle bonifiche del porto era il comune, anche i sindaci fecero le loro promesse.

Nel 2009, l’allora sindaco Gianni Pompeo aveva sperato di vedere l’avvio del nuovo porto prima dello scadere del proprio mandato.

Nel 2012, il suo successore Felice Errante aveva promesso la posa della prima pietra prima di finire il suo.

 

Ma quanti soldi ha speso il comune per questo porticciolo?

Difficile dirlo, visto che le prime spese risalgono agli anni sessanta, con un frangiflutti diventato il primo braccio occidentale di un porto abusivo.

Abusivo è il termine che abbiamo riportato nel lontano 2009. Non ce lo siamo tirati fuori dal cappello, ma abbiamo citato una fonte cosiddetta “privilegiata”: l’allora sindaco Gianni Pompeo che aveva detto quanto fosse “difficile far funzionare una cosa abusiva”. Non perché mancassero le autorizzazioni al progetto, ma semplicemente perché non c’è mai stato nessun progetto da autorizzare.  

 

Facciamo dunque un elenco, non esaustivo a partire dal 2007.

 

Anno 2007: Realizzazione gru per movimentazione barche da 100.000 euro

Aprile 2007: bonifica da 24.864 euro

Novembre 2007: bonifica da 12.528 euro

Aprile 2008: bonifica da 5000 euro

Anno 2009: bonifica da 80.000 euro

Anno 2009: realizzazione foro nel braccio del molo di ponente, 86.000 euro

Anno 2010: realizzazione saracinesca (paratia) apri e chiudi davanti al foro, 30.000 euro

Anno 2010: bonifica da 148.000 euro

Anno 2010: riparazione gru (mai utilizzata e danneggiata dal tempo) da 5.210 euro

Anno 2012: bonifica da 107.000 euro

Settembre 2013: dismissione definitiva della gru, 3.267 euro

Anno 2015: riparazione saracinesca (paratia), mai utilizzata, 12.000 euro

 

In tutto fanno circa 614.000 euro.

Prima della scontatissima domanda, se con la stessa somma si sarebbe potuto allungare opportunamente il molo per non fare entrare più alghe e sabbia, ce ne sarebbe un’altra:

Perché, nei decenni, il comune ha pagato per degli interventi che avrebbe dovuto fare la Regione Siciliana?

Siamo sicuri che dobbiamo accontentarci del fatto che si sia agito “in via sussidiaria”?

E perché quasi tutte le bonifiche sono state fatte in somma urgenza, e quindi senza gara d’appalto?

C’era davvero la somma urgenza, o era piuttosto l’urgenza di una somma?

Difficile dirlo. Nel passato le opposizioni non se lo sono mai chiesto, forse meno attente di quelle di adesso a cui non sono sfuggiti “scandali” più o meno eclatanti, come quello della vernice rossa sul basolato bianco del sistema delle piazze, o della stanza affidata come sede gratuita allo Sportello Antiviolenza.  

 

Egidio Morici