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11/04/2022 06:00:00

Porto di Marsala: venti anni di progetti, finanziamenti richiesti e incapacità della politica

Da un anno le notizie sul porto di Marsala, per l’amministrazione comunale, vanno “da importanti a eccellenti”, in realtà di “importante” e di “eccellente”, purtroppo, c’è la grande perdita di tempo e il totale stallo su questa infrastruttura, definita fondamentale per lo sviluppo della città, ma voluta solo a parole, visto che c’è anche la perdita di alcuni progetti, alcuni già approvati e altri in fase avanzata, che potevano essere ripresi e velocizzare così tutto l’iter e che, invece, si è preferito far cadere nel dimenticatoio e perdere di efficacia.

“Importante notizia per il Porto di Marsala”, così il 26 marzo 2021 iniziava un comunicato dell’amministrazione, quando annunciava che la Regione avrebbe concesso il finanziamento per la progettazione. Quei fondi vennero concessi dall'Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità tramite il “Fondo di Rotazione”, a seguito della partecipazione ad un bando da parte del Comune di Marsala. Così il comunicato di un anno fa: “Importante notizia per il Porto di Marsala. Sarà la Regione Siciliana a finanziare la redazione della progettazione riguardante sia il prolungamento che il completamento del “Molo di Levante”. Sono circa 700 mila euro, provenienti dal “Fondo di Rotazione”, concessi dall'Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità a seguito del bando emanato lo scorso Febbraio, cui il Comune di Marsala ha partecipato. “Teniamo alta la nostra attenzione sul futuro del Porto di Marsala, dando priorità a quelle opere urgenti per la sicurezza della struttura, afferma il sindaco Massimo Grillo. Questo intervento rappresenta un primo passo nell'ambito di un progetto più ampio con il quale intendiamo ridare agli operatori portuali - e all'intera città - un Porto funzionale e moderno”.

A un anno di distanza la notizia sul porto, come dicevamo, diventa addirittura, “eccellente”, così il primo aprile commenta il vicesindaco Paolo Ruggieri, l’avvio da parte della Regione dell'iter per la nuova progettazione. Di fatto, un vero e proprio "commissariamento" del Comune, dopo che l’amministrazione non è stata in grado di presentare un progetto – ricordiamo tra l’altro che per il Porto è stata istituita, a dicembre 2020, una “task force”, per fare cosa non si sa - e dopo i solleciti e la bacchettata dell’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone che ha definito la vicenda del porto marsalese una telenovela.

Con la rinuncia formale ai fondi per la progettazione, della quale per mesi la Regione non sapeva nulla, si è tolto il pallino dalle mani del Comune e si ricomincia tutto da zero. Questo non è affatto positivo, sia per le ulteriori risorse necessarie, sia per il tempo materiale che ci vorrà per il completamento dell’iter, prima progettuale e poi, quando questo avrà il via libera, dei lavori.

Purtroppo, nonostante sul porto ci fossero diversi progetti già in fase avanzata, ad esempio quello caro all’ex sindaco Giulia Adamo, o quello della MYR, che ha avuto la concessione ritirata ma il cui progetto è stato approvato, e che prevedeva oltre alla struttura per il diporto anche le opere di messa in sicurezza, si è preferito far decadere tutto questo e allungare, comunque, i tempi.

Oggi dalla politica, che ha il compito di vigilare, si annuncia maggiore “attenzione” - quando forse è troppo tardi, visti i tantissimi anni persi dietro ad annunci mai concretizzati - sulle vicende che riguardano il Porto di Marsala. Lo fa il deputato regionale Stefano Pellegrino commentando l’approvazione del finanziamento di 1,2 milioni di euro per la messa in sicurezza: “Si tratta di infrastrutture necessarie per le esigenze commerciali e turistiche della nostra città. Sarà mia cura, grazie anche alla costante attenzione del presidente Musumeci e dell'assessore alle infrastrutture, on. Falcone, recuperare il tempo perduto in passato per la realizzazione della nuova area portuale, assolutamente strategica per lo sviluppo economico del territorio. Inoltre, è stato già concordato un cronoprogramma al fine di evitare lungaggini burocratiche che metterebbero a rischio la celere realizzazione dell’opera pubblica”.

Proprio la classe politica tutta, dovrebbe fare mea culpa perché non è stata in grado di portare avanti da venti e passa anni un'opera strategica qual è il porto di Marsala. Oltre ai diversi progetti di cui abbiamo già parlato sulle pagine di Tp24, ci sono progetti definitivi della diga foranea, della darsena turistica e dei cantieri navali portuali che sono stati predisposti subito dopo l'approvazione definitiva del piano regolatore del porto avvenuta con decreto dell'Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente nell’aprile del 2003.

C’era dunque una progettazione del porto tra il 2003 e il 2004 con l’allora sindaco Eugenio Galfano che chiese i finanziamenti per la realizzazione delle opere in occasione dell’America’ s Cup di Vela. Ma le richieste non ebbero esiti positivi. L'incarico di quel progetto fu affidato al prof. Mallandrino, uno dei massimi esperti di strutture portuali della Sicilia e consulente per la programmazione portuale turistica dell'Assessorato Regionale al Turismo.
Per le spese tecniche e per la realizzazione delle opere l’amministrazione aveva richiesto i finanziamenti PRUSST (piani di riqualificazione urbana sviluppo sostenibile del territorio). 

Progetto presentato dall'ex sindaco Galfano in Occasione dell'America's Cup - "La progettazione ha riguardato alcune tra le più importanti opere previste nel piano regolatore del porto ed in particolare la diga foranea, il porticciolo turistico e l'area per i cantieri navali. Sulla base dei citati progetti l'Amministrazione di allora si era attivata per l'inserimento degli stessi nei finanziamenti decretati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 3 settembre 2004 – scriveva l’allora sindaco Eugenio Galfano - contestualmente alla dichiarazione di grande evento, della trentaduesima edizione della Coppa America disputatasi nello specchio acqueo antistante le isole Egadi. Tuttavia le risorse economiche (circa sessanta milioni di euro resi disponibili dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed oltre quattro milioni resi disponibili per l'organizzazione dalla Presidenza della Regione siciliana) sono state assorbite da interventi realizzati nel solo Comune di Trapani".

L'Amministrazione Galfano a quel punto, ritenne di evidenziare l'utilità delle opere progettate per il porto di Marsala al Capo Dipartimento della Protezione Civile Bertolaso, che chiese al Presidente della Regione Salvatore Cuffaro, all'Assessore Regionale al Turismo Fabio Granata, all'Assessore Regionale al Bilancio Salvatore Cintola e all'Assessore Regionale ai Lavori Pubblici Mario Parlavecchio, di individuare entro il 10 gennaio 2005 per assicurare la tempestività delle realizzazioni, le occorrenti risorse finanziarie che "non potrebbero che fare carico ai fondi della disponibilità di codesta Regione, anche in relazione agli accordi di programma concernenti le risorse finanziarie POR".

Il 30 dicembre 2004 viene inoltrata richiesta di finanziamento all'Assessorato Regionale al Turismo per l'importo complessivo di 22.009.728,00. Nonostante questi diversi tentativi e una progettazione presentata a Roma dal dirigente tecnico del Comune Francesco Patti, il finanziamento necessario non fu mai messo a disposizione.

Vi furono diverse riunioni che videro invitati anche gli onorevoli Eleonora Lo Curto, Giulia Adamo e l’allora deputato e oggi sindaco di Marsala, Massimo Grillo, sono trascorsi quasi vent’anni, ma si è ancora fermi ad una nuova progettazione.   Si è sempre ad un punto di partenza, che dopo qualche tempo, non evolvendo in nulla di concreto, torna sempre allo stesso punto.

Intanto il porto è al buio, con quei pochi, irriducibili lavoratori del mare che resistono al buio, alla sorte, alle tante parole e promesse di un porto che doveva essere pronto già da tempo, le imbarcazioni non possono attraccare in sicurezza e non attraccano al porto di Marsala come accaduto lo scorso anno e il molo dove si trova la lanterna rossa è ormai ridotto ad un cumulo di pietre impraticabili. Questi quasi vent’anni di totale incapacità della politica, di fare una programmazione, riuscire a trovare i fondi e fissare date certe di inizio e fine lavori per il porto di Marsala, oggi dovrebbero essere un monito per chi in questo momento amministra, a Marsala come a Palermo o a Roma, purtroppo il rischio concreto è che si trasformino in un tema, quello del porto, "sempre caro", e da rispolverare nelle occasioni elettorali.