La disabilità del loro figlioletto l'accettano. Ci convivono con cadenza quotidiana, nonostante i sacrifici e i disagi che comporta, perchè l'amore dei genitori non ha confine.
I soprusi, però, no. Quelli fanno male. Soprattutto se a pagarne le conseguenze è un bimbo autistico di sette anni. Aaron è autistico. Non avverte il senso di pericolo. Papà e mamma gli devono sempre stare addosso. Mai perderlo di vista. Aaron frequenta l'istituto scolastico “Ciaccio Montalto” di via Tunisi, a Trapani. Davanti alla scuola sono stati collocati sei stalli per i disabili. Ma i posti riservati ai portatori di handicap sono sempre occupati da auto che non hanno nessuna autorizzazione per sostare lì. Così i genitori di Aaron devono lasciare l'auto distante dal plesso, esponendo il bambino a rischi – il traffico negli orari di entrata e uscita dalla scuola è caotico - per raggiungere la sua classe.
“E' una vergogna – dicono i genitori – Una mancanza di rispetto per chi nella vita è meno fortunato degli altri. In quella terra di nessuno, ognuno fa quello che vuole. Del resto non ci sono controlli”. La scuola ha chiesto al comando dei vigili urbani, la presenza di un “casco bianco” affinchè ponga fine ad un malcostume assai radicato: occupare gli stalli per disabili. “C'è carenza di personale”, la risposta.
“Basterebbe – sottolineano i genitori – anche un volontario di qualche associazione per impedire che gli stalli vengano occupati da auto che non hanno il pass”. Ma basterebbe anche un pizzico di senso civico, da parte di chi calpesta le regole, per non esporre Aaron a inutili rischi.
“Se questo problema non si risolve – l'amara conclusione della mamma del bimbo autistico – mio figlio sarà costretto a cambiare scuola”.