Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore alla nostra redazione su quello che gli è capitato, a lui e alla sua famiglia, all'ospedale di Marsala. Diverse ore chiusi in un "contanier" aspettando un esito delle analisi per una bambina di 4 anni. Ecco la lettera.
Gentilissima Redazione di TP24, volevo raccontare la mia disavventura.
Verso le ore 6.30 di martedì 10 maggio)raggiungiamo, io e mia moglie, il pronto soccorso dell'Ospedale Paolo Borsellino di Marsala con la mia bambina di 4 anni, che aveva vomitato diverse volte a casa.
Svolte le consuete registrazioni, viene effettuato a mia figlia un tampone rapido. Dopo 15 minuti di attesa ci viene comunicato che la bambina è positiva e quindi ci comunicano di aspettare fuori, perché sarebbe sceso il pediatra per visitare la bambina. Ci fanno accomodare in un container, e dopo aver effettuato la visita con il pediatra ci comunicano che dobbiamo stare in osservazione perché la bambina continua a vomitare e ci sistemano in un'altro container. Lì inizia la nostra disavventura.
Dopo pochi minuti un infermiere ci riferisce che per prassi bisogna fare il molecolare. In seguito fanno a nostra figlia gli esami del sangue. Nel frattempo le ore iniziano a passare. Immaginate una bambina di 4 anni in un container, in una stanza di un metro quadrato. Poi un infermiere comunica a mia moglie di non uscire e di non recarsi in sala d'attesa. Dopo quasi 3 ore arrivano i risultati delle analisi, ma ci viene comunicato dal pediatra (l'unica persona in grado di rassicurarci) che le analisi vanno ripetute in quanto si sono alterati i risultati. Stanchi di questa situazione chiediamo al personale di turno di essere più celeri perché la bambina si era molto agitata. Ripetiamo le analisi e finalmente dopo altre 2 ore di attesa arrivano i risultati. Al contempo arriva il risultato del molecolare dove si evince la negatività al Covid della bambina. Il pediatra stesso è incredulo. Sembra una barzelletta, ma è la realtà e ovviamente tutto è dimostrabile con verbali e referti.
Concludiamo la giornata dopo 9 ore chiusi in un container non avendo la certezza se la bambina sia positiva o negativa. La mattina successiva, con mia moglie, decidiamo di ripetere privatamente il tampone alla bambina, risultando negativo. Questa è la situazione in cui versa l'Ospedale di Marsala: si arriva con l'incertezza di non sapere la correlazione tra i sintomi di un grave malessere e un possibile malanno passeggero, e si aggiunge il fatto di non sapere se sei positivo o negativo