Sono seimila gli infermieri che mancano in Sicilia e con il nuovo modello di assistenza territoriale sarà necessario assumere nuovo personale infermieristico. «Il piano prevede un nuovo ruolo - afferma Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche – cioè quello dell’infermiere di famiglia e di comunità che, oltre ai malati, avrà il compito di assicurare il bisogno di salute di tutti i cittadini, a partire dai bambini».
Sono 700 gli infermieri di famiglia che saranno reclutati dalla Regione Siciliana. Intanto la categoria si batte per gli organici masi rinnovati da più di dieci anni e per gli stipendi da adeguare.
«I 36mila infermieri siciliani - afferma il presidente dell’Opi Palermo, Antonino Amato - svolgono ogni giorno un servizio indispensabile, fondamentale e spesso salvavita per i pazienti. È ora che la loro professionalità riceva il doveroso riconoscimento che merita. Va garantito il diritto alla salute dei cittadini già direttamente nel proprio domicilio, attraverso specifici percorsi assistenziali e di cura. Per questo vanno incentivate con ogni strumento legislativo e finanziario disponibile, le figure dell’i n f e r m i e re di famiglia e dell’infermiere di comunità». Le graduatorie a tempo indeterminato hanno consentito di mettere sotto contratto circa 1.500 infermieri e un centinaio sono i professionisti ritornati in Sicilia grazie alla mobilità extra regionale.