Il vaiolo delle scimmie arriva in Italia. Allo Spallanzani è stato ricoverato il primo paziente, un quarantenne rientrato dalle Canarie: ora si trova sotto osservazione e in discrete condizioni, fa sapere l’ospedale.
L’uomo si era presentato al Pronto Soccorso dell’Umberto I con un po’ di febbre e vescicole sul corpo. Lo Spallanzani spiega che il «quadro clinico è risultato caratteristico e il Monkeypox virus è stato rapidamente identificato con tecniche molecolari e sequenziamento genico dai campioni delle lesioni cutanee».
Il vaiolo delle scimmie, o Monkeypox, è una malattia diffusa in Africa centrale e occidentale, che, come ha spiegato l’Oms, può
essere trasmesso sia dall’esposizione con animali infetti, che, una volta passato all’uomo, dall’esposizione alle goccioline di saliva, oppure attraverso il contatto con lesioni cutanee infette o materiali contaminati. Dai primi di maggio la malattia virale, nei confronti della quale sono protette le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il vaiolo (sospeso, causa eradicazione della malattia, nel 1977 e definitivamente abrogato nel 1981), ma non i più giovani, ha cominciato a destare preoccupazione a causa di alcuni casi segnalati in Europa e negli Stati Uniti.
Scrive Repubblica:
Tre casi in due giorni solo a Roma: uno confermato, due in attesa del risultato dell’analisi sul virus. Il vaiolo delle scimmie non si era mai comportato così. Finora aveva colpito soprattutto viaggiatori provenienti dall’Africa, o al massimo i loro conviventi. Dal 14 maggio invece una ventina di pazienti in Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, Svezia e Usa sono risultati positivi senza mai aver viaggiato in luoghi a rischio. Altrettanti sono i casi sospetti in Europa, in 17 attendono la diagnosi in Canada. La maggior parte sono uomini e hanno avuto di recente rapporti sessuali con altri uomini, avverte l’Organizzazione mondiale della sanità.