"Oggi parleremo di un vino che non c'è”. Esordisce così Giacomo Ansaldi che, a Baglio Donna Franca, guida una Masterclass sul “Perpetuo” con la speciale partecipazione di Bill Nesto e Frances Di Savino. Sono gli scrittori del rinomato libro "The World of Sicilian Wine", in cui il vino perpetuo di Donna Franca occupa un intero capitolo.
E poi continua: “Una botte, un vecchio, un bambino è l'immagine che abbiamo scelto per questo vino immortale che ha una sua storia, un'identità che rispecchia le specificità del territorio da cui proviene”.
E sono quattro le contrade interessate al Perpetuo Donna Franca: “Abbadessa” e “Zizza” in altura; “Birgi” e “San Pantaleo” a livello del mare. Ed è sorprendente come, sia al naso che in bocca, ciascuna zona racconti la propria storia ai wine lover statunitensi e a noi italiani presenti alla “concessione di questo libero e straordinario assaggio”, come piace dire allo stesso Ansaldi. Le botti da cui è stato spillato il perpetuo le abbiamo visitate nella cantina di famiglia, “ma del vino in ciascuna botte non si sa nulla, solo il loro racconto che io ho ascoltato grazie ai rapporti umani intessuti con la gente di quel mondo rurale da cui anch'io provengo”, confida Giacomo. Solo un vintage è datato 1957 perchè è un anno certificato. E in quella bottaia - 28 botti, quasi 50 mila litri, annualmente rabboccate - che sarà realizzato il sogno di Giacomo che, visibilmente commosso, annuncia: “Produrremo 2 mila litri di vino per vendemmia, da vigneti con un minimo di trent'anni, per realizzare un perpetuo da collezione che spilleremo dopo 28 anni. Sarà un vino dell'amicizia, della pace, della famiglia, a disposizione dei wine ambassador e delle future generazioni”. Parole di apprezzamento per questa mission della famiglia Ansaldi ha espresso Bill Nesto che, nel corso del suo intervento, ha esaltato la cultura del vino che esprime il perpetuo Donna Franca. E quando c'è di mezzo il cuore in quello che fai, l'aspetto contabile passa in secondo piano. Perchè per Giacomo Ansaldi - ma anche per la moglie Paola, i figli Edoardo e Giorgio - “è questione di passione, di credere in qualcosa che va ben oltre il vino”.