Quella della "Magione" è una delle piazze più importanti del centro storico di Palermo. Situata nel quartiere della Kalsa, prende il nome dall’omonima chiesa con antico convento annesso.
Da tempo il degrado della piazza è spesso attribuito alle conseguenze dei bombardamenti, tanti, di cui è stata vittima la città durante il secondo conflitto mondiale, ma lo stato di incuria e di degrado sono da attribuire per buona parte a una politica edilizia che ha ridotto abitazioni e ruderi a un’unica grande e arida spianata di terra e cemento, all’incapacità nel tempo di un vero e totale recupero, nonostante gli svariati tentativi di rendere questo luogo uno spazio vivibile. Oggi il campetto di calcio di "Piazza Magione" è diventato il simbolo del degrado e dell’abbandono in cui versano molte strutture pubbliche di Palermo, motivo per cui la partita del campionato "Calciando in Rete". prevista alcuni giorni fa, non si è disputata perché il campetto è troppo pericoloso per i piccoli atleti.
"Legacoop" si è unita con un proprio documento alla denuncia di "Addiopizzo", rilanciata anche da numerose associazioni.
"Facciamo nostro il grido di dolore e lo sdegno manifestato da "Addiopizzo" circa le condizioni di estremo degrado e abbandono in cui versa piazza Magione e in particolare la struttura sportiva di proprietà del Comune", dichiara Domenico Pistone, coordinatore di Legacoop per le province di Agrigento, Palermo e Trapani. "Come movimento cooperativo riteniamo che lo sviluppo culturale, economico e sociale di Palermo passi, innanzitutto, dalla rigenerazione dei quartieri del centro storico e da servizi indispensabili come la pulizia e la sicurezza"- sostiene Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia.
"Piazza Magione - continua Pistone - grazie all'impegno di tante associazioni, di enti di volontariato, di cooperatrici e cooperatori sensibili e di liberi cittadini sta piano piano vivendo una fase di rinascita e d’impegno. Ma se a questa vivacità non corrisponde l'impegno degli enti locali ogni sforzo sarà vano".
In questi anni, grazie allo sforzo delle migliori energie della città, si è tentato di far diventare Piazza Magione luogo di inclusione sociale e spazio per una nuova socialità, ma lo stato d'incuria in cui versano ancora quei luoghi rappresenta una realtà inaccettabile, denunciano i vertici di Legacoop.
"Mentre si parla tanto di rilancio della città, di diritti da salvaguardare – aggiunge Parrino - si assiste all’abbandono e all'incapacità amministrativa che rischiano di rendere vani gli sforzi di associazioni, cooperative e comitati. La cura e la salvaguardia dei beni comuni rappresentano la condizione primaria per un territorio che vuole definirsi autenticamente civile e accogliente".
"Nei prossimi giorni - dice ancora Pistone - incontreremo i rappresentanti di "Addiopizzo" e di altre realtà associative che in questi anni si sono impegnate nella costruzione di una Palermo più civile ed accogliente, per individuare un percorso di battaglia comune".
Da "Addiopizzo" scrivono: "Dispiace e amareggia molto questo stato di degrado e di incuria, ma è ancora più inaccettabile il disimpegno di chi ha finora amministrato questa città a cui da anni, prima ancora della pandemia, sono stati rivolte richieste e appelli rimasti inascoltati".
Dorotea Rizzo