Non c'è ancora l'accordo per le primarie del centrosinistra in Sicilia.
L'idea era di chiudere ieri l'accordo sull'organizzazione delle primarie in Sicilia per la scelta del candidato governatore, ma dopo tre ore di confronto il tavolo politico del centrosinistra non è riuscito a trovare l'intesa sull'ultimo punto: la modalità di voto nei gazebo.
L'ANSA apprende che il Pd avrebbe proposto di fare votare in modo tradizionale con carta e matita, col M5s colto di sorpresa perché avrebbe dato per scontato che anche sotto i tendoni si sarebbe votato in modo telematico.
Tavolo sospeso, dunque. Al tavolo politico si era arrivati con sei punti del regolamento ancora da sciogliere perché il comitato tecnico aveva preferito non pronunciarsi: su cinque punti i partiti del centrosinistra e il M5s avrebbero trovato quasi subito l'accordo (tra cui aspetti finanziari, voto anche ai 16enni, numero e distribuzione territoriale dei gazebo). Lo stallo è arrivato sulla modalità di voto nei 32 gazebo. I Dem avrebbero posto come pregiudiziale la propria proposta di fare votare con carta e matita, questo avrebbe irrigidito i 5stelle, convinti che anche nei gazebo si sarebbe votato in modo elettronico (tablet e penna digitale) utilizzando la stessa piattaforma telematica a disposizione di chi preferirà non recarsi ai gazebo.
"Il percorso delle primarie in Sicilia che si sta compiendo è corretto: muove dai programmi, dalla definizione delle misure programmatiche che servono alla Sicilia. Dai contenuti si sta passando a definire le regole per individuare l'interprete migliore per realizzare questo piano".osì il leader del M5s, Giuseppe Conte, sulle consultazioni in Sicilia. "C'è un confronto in atto - aggiunge - e sarebbe la prima volta che Pd e M5s si confrontano e si ritrovano a condividere questo percorso di selezione dei candidati. C'è un confronto in atto, è un'esperienza inedita, lasciateci confrontare, troveremo sicuramente una soluzione".
Con una povertà dilagante e con un problema sociale così invasivo - dice Conte - si pensa di rimuovere il reddito di cittadinanza che è di sostegno alla povertà, peraltro orientata a favorire anche l'incontro con l'occupazione. Dobbiamo mantenerla, dobbiamo presidiarla: io trovo indegno che una certa politica, per fortuna non tutta, concentri gli sforzi per rimuovere questa misura assolutamente necessaria".
"Ci sono dei lavoratori poveri che hanno paghe da fame - sottolinea il presidente del M5s - lo stiamo dicendo da parecchio e siamo più determinati che mai come M5s ad approvare il salario minimo. In Europa lo stanno facendo, c'è una direttiva in arrivo e alcuni Paesi UE lo hanno già: introdurla anche in Italia è necessario e doveroso". Ai giornalisti che gli chiedono se s'è la farà questo governo, Conte risponde: "Stiamo lavorando a tempo pieno in commissione al Senato, il progetto di legge sta andando avanti e siamo disposti a lavorare notte e giorno per approvarlo e vogliamo farlo subito".