Domenica prossima, 12 Giugno, gli italiani sono chiamati al voto su cinque referendum e, soprattutto, per il rinnovo delle amministrazioni in diverse città. La città più importante al voto è Palermo, con la singolarità che in Sicilia si può essere eletti al primo turno anche con il 40% dei voti di preferenza, anzichè la metà più uno. E' stata una norma introdotta, tre anni fa, in chiave anti - Cinque Stelle (succedeva, infatti, che spesso i Cinque Stelle arrivavano al ballottaggio da secondi e vincevano le elezioni perché riuscivano a prendere a concentrare il voto contro il candidato favorito) e che ora ha poco senso, dato che i Cinque Stelle sono apparentati, il più delle volte con il centrosinistra. Quest'ultima coalizione guarda con attenzione al voto di domenica. Se il candidato del Pd e dei Cinque Stelle, l'architetto Franco Miceli, porterà il favorito Roberto Lagalla (centrodestra) al ballottaggio, vorrà dire che l'alleanza giallorossa avrà più facilità di trovare un candidato comune in vista delle elezioni regionali del prossimo autunno. Se Lagalla dovesse vincere facilmente, invece, nel centrodestra gli equilibri si sposterebbero verso il centro.
In provincia di Trapani si vota per due Comuni, Erice e Petrosino. Si tratta rispettivamente di un Comune "medio", 27mila abitanti, e di un Comune "piccolo", meno di 8mila abitanti. Tuttavia, come sempre accade, la campagna elettorale è stata caratterizzata da toni molto accesi.
Ad Erice si ricandida la Sindaca uscente, Daniela Toscano. E' sostenuta da una coalizione che fa riferimento al Partito Democratico, ma, ancora di più, al Sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, ex Sindaco di Erice e principale sponsor della Toscano. Proprio il lungo periodo di amministrazione di Tranchida, prima ad Erice e poi a Trapani, ha creato una sorta di movimento politico trasversale, che accomuna esperienze diverse e con continue fibrillazioni. Proprio di recente, a proposito, si è consumata una rottura tra Tranchida e il presidente del consiglio comunale di Trapani, Peppe Guaiana. I due, alleati nelle elezioni del 2018 a Trapani, si sono divisi proprio in questa competizione ad Erice. Guaiana, infatti, è artefice di una coalizione singolare, che lo vede sostenere, insieme ai socialisti di Nino Oddo, ed a qualche "dissidente" del Pd, la candidatura dell'architetto Maurizio Oddo, proposta dai Cinque Stelle (anche se il loro simbolo non compare in nessuna lista della coalizione). Terzo candidato è Piero Spina, che unisce diverse liste "autonomiste". Infine, più distaccata, c'è Silvana Catalano, che ha dalla sua l'appoggio di Fratelli d'Italia. Daniela Toscano è appoggiata dal medico Luigi Nacci, presidente del consiglio comunale e che nel 2017, invece, fu il suo principale avversario.
Se ad Erice i margini del campo di gioco sono chiari, più incerto è il quadro a Petrosino. Nel piccolo Comune che ha celebrato da poco i quarantanni di "indipendenza" c'è una sfida a tre dal risultato non affatto scontato. Marcella Pellegrino, ex vice sindaca, gode di grande popolarità (alle scorse amministrative prese, da consigliera comunale, ben 1029 voti di preferenza). Tuttavia ci si chiede se sia pronta a fare il grande salto come prima cittadina. Roberto Angileri è il candidato che si presenta in continuità con il Sindaco uscente, Gaspare Giacalone, e questo è un punto di forza (mutatis mutandis vale per Giacalone a Petrosino quanto vale per Tranchida a Trapani), ma anche un punto di debolezza, dato che Giacalone ha incentrato soprattutto l'ultimo periodo della sua amministrazione sull'esaltazione della sua figura politica, in vista di una candidatura alle Regionali di Ottobre nel Partito Democratico. Infine, Giacomo Anastasi, che spera, grazie all'appoggio trasversale di big della politica locale come Lo Curto, Pellegrino, Gucciardi, di poter strappare, a sorpresa, il primo posto. I partiti si presentano divisi. Un pezzo del Pd appoggia Anastasi, un altro Angileri, un pezzo di Forza Italia è con Pellegrino, un altro Anastasi. A Petrosino non c'è ballottaggio, e vale la regola del "first past the post". Chi arriva primo si prende il posto di Sindaco e la maggioranza.
I tre candidati di Petrosino hanno rinunciato al confronto pubblico sui temi del loro programma, più volte sollecitato dalla redazione di Tp24. Non era mai accaduto, nella pur breve storia della cittadina. Il fatto è che, purtroppo, ancora una volta i personalismi e l'astio hanno prevalso sul buon senso, privando i cittadini di un momento di chiarezza su idee e soluzioni per i tanti problemi della città. La tensione è palpabile in città, e spesso si parla più delle persone, che dei programmi, con cattiverie gratuite che girano da una parte all'altra, soprattutto tra i candidati al consiglio comunale. E' vero che le elezioni sono un momento importante nella vita di una comunità, ma non sono l'unico momento di partecipazione. Così come bisogna capire che si parla pur sempre di Petrosino. E' la città con il reddito pro capite tra i più bassi in provincia di Trapani, circa 11.000 euro di media l'anno per abitante. A fronte dei 15.000 euro di Marsala. Alcuni dati, poi, sono significativi, come la percentuale di persone senza lavoro, che, prima della pandemia, era del 22,8%. Di fronte a questi numeri, da un lato ci dovrebbero essere meno tensioni sulle persone, e dall'altro lato bisognerebbe invece confrontarsi di più sul "come" risolvere i problemi, che è poi il senso della politica.
Ad Erice, invece, i confronti si sono fatti. Tuttavia, l'apparente clima di distensione è stato via via corroso da episodi piccoli e grandi che hanno avvelenato la campagna elettorale. Il più clamoroso è l'irruzione di ignoti nella sede del Psi, una settimana fa. Erice è un Comune particolare. I numeri parlano chiaro. Sono meno di 30mila abitanti. E benchè l'immaginario collettivo sia legato alla vetta, ormai un borgo turistico che vede calare i residenti di anno in anno, Erice ha un territorio che arriva fino al mare, si interseca con gli altri Comuni, soprattutto Trapani, e comprende l'area di San Giuliano, zona di edilizia popolare, che negli anni ha avuto una fame talmente cattiva tale da essere soprannominato il "Bronx". La disoccupazione è sopra il 20%. E, a dimostrazione di come siano intrecciati i destini di Trapani ed Erice, il sindaco del capoluogo, Tranchida, ha fatto un caseggiato proprio a San Giuliano, con Daniela Toscano, qualche giorno fa. Tranchida parla di un "bellissimo clima", tuttavia in tanti hanno notato certi toni poco felici nei video fatti girare dallo stesso Tranchida. Ne abbiamo parlato qui. Nell'ultima tornata elettorale furono pesanti i condizionamenti del voto da parte di personaggi border line della zona, come raccontato in una lunga inchiesta a puntate di Tp24. Addirittura, un candidato eletto consigliere fu costretto alle dimissioni perchè non gradito al suo "grande elettore". C'è da capire oggi chi si muove per chi, con la speranza che i candidati abbiano imparato a stare alla larga da padrini e padroni.