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13/06/2022 07:09:00

Il flop dei referendum 

 Come era prevedibile, i referendum sulla giustizia sono stati un flop.

Ai referendum sulla giustizia promossi da radicali e Lega si è presentato meno di un elettore su cinque. La stima parziale dell’affluenza per i referendum, calcolata su 6.960 Comuni su 7.903, qualche minuto prima delle due del mattino, è stata del 18,8%. Lo spoglio si terrà soltanto oggi, ma, visto che quorum del 50%+1 degli aventi diritto non è stato raggiunto, il risultato sarà irrilevante.

Gli exit poll, quesito per quesito:
1. (incandidabilità dopo condanna): sì 52-56%, no 44-48%
2. (limitazione misure cautelari): sì 54-58%, no 42-46%
3. (separazione funzioni dei magistrati): sì 67-71%, no 29-33%
4. (membri laici consigli giudiziari): sì 67-71%, no 29-33%
5. (elezioni componenti togati Csm): sì 66-70%; no 30-34%

Risultato? La legge sulla decadenza dei politici condannati resta com’è, così come le norme sulla carcerazione preventiva. Per gli altri tre punti toccati dal referendum invece c’è la riforma Cartabia, in arrivo mercoledì nell’aula del Senato. È da lì che la discussione sulla giustizia dovrà ripartire. 

A Marsala, a chiusura delle votazioni, l'affluenza alle urne è stata del 7,45%.

Dal 1946 a oggi sono stati 67 i referendum abrogativi: alcuni, come quello sul divorzio (1970) e sull’aborto (1981) hanno segnato lo spartiacque dei diritti nel nostro Paese e hanno avuto percentuali altissime di affluenza. Il 79,4% l’aborto e l’87,7% il divorzio.

Ma già l’ultimo referendum (17 aprile 2016) sulle trivelle, raggiunse appena il 31,18% di votanti: andò a votare un elettore su tre.